Ha accusato il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu di “alto tradimento” e di collaborazione col nemico, puntando il dito contro di lui per la morte di centinaia dei suoi uomini, perché non sono stati riforniti adeguatamente per affrontare la battaglia. Ma ora, dopo avere ripetutamente chiesto munizioni, il fondatore dell’organizzazione di mercenari russi Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato che i proiettili tanto necessari per le sue truppe sono stati inviati.
Ieri Prigozhin aveva pubblicato un’immagine raccapricciante di dozzine di uomini che, secondo lui, erano stati uccisi perché Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerasimov avevano trattenuto le munizioni per fargli uno sgarbo. Nessuno dei due ha commentato, ma il ministero ha respinto l’accusa. In una clip audio di oggi, Prigozhin ha affermato di aver sentito che la pressione che lui e altri avevano esercitato sul ministero della Difesa ha dato i suoi frutti: “Finora è tutto sulla carta ma, così ci è stato detto, i documenti principali sono già stati firmati”, ha commentato Prigozhin.
A dichiarare che sono tanti gli uomini della Wagner uccisi, è stato il vice capo dello Stato maggiore ucraino Oleksiy Gromov durante un briefing con la stampa, citato da Rbc-Ukraine, che ha precisato come nell’ultimo mese le forze armate ucraine hanno respinto più di 350 attacchi, le truppe russe stanno cercando di catturare gli insediamenti di Maryinka e Vugledar e stanno perdendo centinaia di soldati e dozzine di pezzi di equipaggiamento ogni giorno”, ha spiegato Gromov. E ha aggiunto che la situazione più difficile è quella di Bakhmut, dove “restano sul terreno migliaia di soldati russi, le vittime tra i mercenari Wagner neppure si contano”, ha detto.