A giudizio ex dirigente dell'associazione vicentina Blu Emergency: è accusato di aver sottratto dai conti oltre 300mila euro (di cui oltre 250mila in contanti)
I soldi di una onlus destinati tra l’altro al trasporto dei malati in ospedale usati per pagare vacanze di lusso nel campeggio a 5 stelle Isamar, a Chioggia. E’ l’accusa nei confronti di Giuseppe Massimo Mariella, 48enne vicentino, indagato dalla procura di Vicenza per appropriazione indebita aggravata. Il reato gli viene contestato perché tra inizio 2014 e l’ottobre del 2017, secondo la ricostruzione dei magistrati, ha prelevato più di 300mila euro dalle casse della Blu Emergency, associazione senza scopi di lucro che ha diretto fino al 2018, per fini privati, tra cui la vacanza faraonica nel Sud della laguna veneta.
La vicenda è stata riportata da Il Giornale di Vicenza. La denuncia venne presentata dalla stessa Blu Emergency, associazione di volontariato di Caldogno che agisce in aiuto dell’ospedale civile San Bortolo, occupandosi del trasporto degli infermi in ambulanza. Secondo le ricostruzioni del pubblico ministero Claudia Brunino tra 2014 e 2017 il Mariella, presidente pro tempore della onlus fino al 2018, ha preso dai risparmi dell’associazione una cifra che si aggira attorno ai 310mila euro, di cui oltre 253mila in contanti. Stando alle indagini della polizia giudiziaria il 48enne, residente nel comune di Sovizzo, avrebbe usato quei soldi per attività personali: tra queste spiccano i quasi 60mila euro – prelevati da carta prepagata in 32 tranche – per pagare una vacanza extralusso per quattro persone all’Isamar. Si tratta di un resort immerso in un parco verde di 33 ettari con parco acquatico, spiaggia privata, corsi sportivi e percorsi benessere.
Oltre a questo l’ex presidente di Blu Emergency, difeso dagli avvocati Rossella Piana e Albi Berberi, secondo la Procura permise ad altri volontari di prelevare alcune cifre dal conto dell’organizzazione, per un totale di 100mila euro. Il gup pochi giorni fa ha disposto il rinvio a giudizio di Mariella: il processo comincerà il 15 maggio e non è da escludere che la onlus decida di costituirsi parte civile. Ma, dato che i fatti non sono recenti, il rischio è che il caso cada in prescrizione.