La vettura di fabbricazione romena è stata la più gradita dagli automobilisti del vecchio continente. Crescita senza sosta per le Suv, mentre frena la richiesta di vetture elettriche.
A gennaio 2023 le immatricolazioni di auto nuove nell’Unione Europea (più EFTA e UK) sono cresciute del 10,7 %, a 911.064 unità. Una partenza buona, anche se in gran parte dovuta a una base di confronto insolitamente modesta, quella di gennaio 2022, che era stato archiviato con immatricolazioni in forte contrazione.
La classifica delle vetture più vendute in Europa vede in pole position la Dacia Sandero, con 20.836 unità (in crescita del +18%). Seguono la Volkswagen T-Roc e la Toyota Yaris. Il quarto posto è occupato da un’altra Toyota, la Yaris Cross, che precede Renault Clio, Dacia Duster, Peugeot 208, Fiat 500, Opel Corsa e Volkswagen Tiguan. Il successo dei modelli Dacia – con due rappresentanti nella top ten – è un premio alla concretezza dei suoi prodotti, che puntano forte sul rapporto qualità/prezzo: un pilastro concettuale particolarmente gradito al pubblico, specie in un momento di incertezza economica come quello attuale. Fra i costruttori, si conferma in testa il gruppo Volkswagen con 238.000 auto, seguito da Stellantis a 156.553 unità e da gruppo Renault, a quota 94.889 auto. Bene anche il gruppo Toyota, con 73.299 immatricolazioni.
A trainare la crescita della domanda sono le Suv, di ogni ordine e grado: a gennaio ne sono state immatricolate 464.900, pari a una crescita del 14% e a una quota di mercato del 51,3%; quindi le sport utility in gennaio hanno rappresentato più della metà delle immatricolazioni europee. La parte del leone la fanno le B-Suv, quelle compatte, che contano per il 38% del mercato: fra esse spiccano quelle del gruppo Volkswagen, con 129.500 unità vendute e un + 33%, davanti a Stellantis con 62.800, -7%, Hyundai-Kia con 46.200, – 5%, Toyota con 38.300, + 11% e gruppo Renault con 34.300, + 20%. Secondo Jato Dynamics, il mercato sta particolarmente gradendo modelli come Renault Austral, Toyota Corolla Cross, MG 4 e Mazda CX-60. Bene pure Nissan X-Trail, Peugeot 408 e la nostrana Alfa Romeo Tonale, che nel mese di gennaio è stata venduta in ben 2.169 unità.
Durante il primo mese del 2023, le immatricolazioni di autovetture elettriche e ibride hanno rappresentato rispettivamente il 9,5% e il 26% del totale. Tuttavia, la benzina è rimasta la tipologia di carburante più popolare per le auto di nuova immatricolazione, con una quota di mercato del 38%. Più del doppio del diesel, fermo al 16%. Mentre le plug-in hybrid, ovvero le ibride ricaricabili da una fonte di corrente esterna, valgono il 7% del totale. Secondo Jato, inoltre, si è registrato un rallentamento della domanda europea di vetture elettriche: le immatricolazioni sono sì aumentate del 14% a 92.743 unità, ma il tasso di crescita è inferiore al +29% registrato nell’intero 2022. “Senza opzioni convenienti da parte dei costruttori o incentivi più interessanti da parte dei governi di tutta Europa, sembra che la domanda possa essere vicina al picco”, sostengono gli analisti Jato. Prospettive per il 2023? In chiaroscuro: “Stiamo vedendo segnali positivi, ma non sufficienti per riportare il mercato nella posizione in cui si trovava prima che la pandemia lo colpisse. La realtà è che potremmo non vedere mai più quel livello di vendite”, dicono gli analisti di Jato Dynamics.