È stato l'imprenditore umbro a raccontare questo aneddoto ai giornalisti durante la presentazione della sua nuova collezione Donna Autunno/Inverno 2023-24 alla Milano Fashion Week: nonostante il progetto abbia preso il via solo 10 mesi fa, già si vedono i primi risultati. E proprio il cachemire e gli altri filati di altissima qualità sono, come da tradizione, al centro delle sue creazioni che, in questa collezione più che mai, sono un tripudio di eccellenza artigianale ed eleganza statuaria
“Ci siamo conosciuti nel 2021, quando siamo stati ospiti insieme al G20 di Roma, una cosa molto bella per tutti e due. Poi a Natale lui mi ha mandato un biglietto di auguri chiamandomi però Bruno. Allora gli ho risposto con una lettera bellissima. Gli ho scritto che è stata una grande fonte di ispirazione perché è sempre elegantissimo e perché è stato il primo a parlare di sostenibilità, inoltre ho ricordato sua madre in maniera amabile. Lui non solo l’ha letta ma mi ha detto che era la più bella mai ricevuta e mi ha invitato a pranzo, ovviamente ho risposto ‘vengo anche a piedi!. E così, venerdì scorso sono andato insieme a Federico Marchetti a Buckingham Palace. Ero molto emozionato, salendo le grandi scale di quell’antico palazzo mi sono sentito parte della democrazia più grande della storia, mi sono anche un po’ commosso. Poi è arrivato il Re, molto carino. Mi ha detto: ‘Che bell’abito che ha, Brunello’. E io per farlo contento gli ho risposto che era di shetland, mentre invece era di cashmere”. Brunello Cucinelli e re Carlo III d’Inghilterra insieme per una moda sostenibile: è stato l’imprenditore umbro a raccontare questo aneddoto ai giornalisti durante la presentazione della sua nuova collezione Donna Autunno/Inverno 2023-24 alla Milano Fashion Week. Con l’occasione, infatti, Cucinelli ha voluto raccontare il suo nuovo progetto Himalayan Regenerative Fashion Living Lab: la casa di moda di Solomeo ha infatti aderito alla Fashion Task Force presieduta da Federico Marchetti, fondatore di Yoox, che è una delle aree di lavoro del The Sustainable Market Initiative, il progetto di re Carlo III il cui grande obiettivo è quello di costruire uno sforzo globale coordinato per consentire al settore privato di accelerare la transizione verso un futuro sostenibile.
Ma il vero pezzo forte della collezione è la linea di maglieria couture Opera: una serie di capi speciali, realizzati interamente a mano con 50, 60 ma anche 70 ore di lavoro delle artigiane di Solomeo, che incarnano quel perfetto connubio tra storia e innovazione che è la cifra distintiva della moda di Brunello Cucinelli. Ma che sono anche il risultato, concreto e tangibile, di come gli investimenti nella formazione non solo siano più che mai necessari per salvaguardare e tramandare la tradizione artigianale del Made in Italy, ma vengano anche ricompensati. “Le signore che lavorano fanno scuola e si fermano a spiegare. E non solo – ci spiega l’imprenditore umbro -. D’altronde queste maglie rappresentano questa casa di moda e prendono forma lentamente, un concetto che ci piace trasferire, siamo all’opposto del fast fashion. Questi capi hanno bisogno di cure e attenzioni. Per noi la maglia è qualcosa di speciale, per oltre vent’anni non abbiamo fatto altro. È il nostro tripudio all’artigianalità. Il 52% dei prodotti sono fatti a mano, alcuni lo sono al 100%“. L’emblema di questa filosofia è anche il capo simbolo di tutta la collezione: un maglione con decorazioni alpine tridimensionali che è stato creato su manichino, senza cuciture, ma con il filato di lana lavorato a mano proprio come si fa con gli abiti d’alta moda. “Di questi capi se ne fanno circa 200 all’anno. Antiche tecniche miste che si intrecciano e si annodano. Per avere tali risultati gli operai devono prendere uno stipendio più alto e lavorare in condizioni dignitose, altrimenti nessuno lo fa”. Ecco allora che si spiega così anche il prezzo importante: dagli 8 ai 10 mila euro.