Si apre, forse, un nuovo capitolo sull’inchiesta delle presunte mazzette versate a esponenti del Parlamento europeo per sostenere le posizioni di Marocco e Qatar. L’ex europarlamentare Antonio Panzeri, in carcere dal 9 dicembre quando scattò il blitz della polizia federale belga, nelle dichiarazioni ai pm di Bruxelles Michel Claise e Raphael Malagnini titolari dell’indagine Qatargate ha fatto il nome dell’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi raccontando di aver visto e gettato via una sua borsa con 60-70mila euro in contanti. Poi è tornato ad accusare l’eurodeputato belga, Marc Tarabella, anche lui in carcere, che avrebbe dovuto ricevere un compenso da 250mila euro per la sua attività all’interno dei palazzi delle istituzioni.
Il “favore” a Comi
“Nel 2019 Comi mi ha chiamato chiedendo un favore, se potevo ritirare una borsa dal suo appartamento a Bruxelles e metterla da parte”, ha raccontato Panzeri, affermando di aver chiesto all’assistente Giuseppe Meroni di ritirare la borsa. Quando Comi venne coinvolta nell’inchiesta Mensa dei poveri, ha aggiunto, “sono andato da Meroni e abbiamo aperto la borsa. Ho visto dei vestiti e dei libri vuoti all’interno, con contanti tra 60 e 70mila euro, non li ho contati. Quindi ho preso tutto, ho deciso di buttare via i soldi nella spazzatura. Meroni ha visto i soldi ma non ha preso niente”.
Panzeri ha detto di averne parlato con Comi: “Le ho solo detto che i soldi non c’erano più”. “Sulla borsa, le ho detto che il caso è chiuso e non mi ha chiesto altro. Non so da dove vengano i soldi di questa borsa”. Panzeri ha anche dichiarato altro: “C’è stato un incontro a Doha, nella primavera del 2019, con il ministro Al Marri, Francesco Giorgi, l’algerino (Boudjellal, ndr ) e io, Andrea Cozzolino, Lara Comi – ha dichiarato Panzeri il 13 febbraio secondo quanto riferiscono Repubblica, Le Soir e Knack – Penso che Eva Kaili fosse presente, ma la decisione presa, in termini di denaro per i deputati, includeva anche lei. Al termine, i qatarini hanno deciso di mettere a disposizione per le campagne elettorali dei tre, 250.000 euro ciascuno. Ed è stato fatto”. Panzeri non ha saputo dire se i soldi nella borsa di Comi fossero parte dei 250mila euro dell’accordo col Qatar. L’avvocato di Comi, Gian Piero Biancolella, ha dichiarato che “Comi non ha mai accettato finanziamenti illeciti per la campagna 2019”. “È importante smentire l’idea che io sia il grande capo – ha detto Panzeri -. Queste persone accettavano denaro in cambio della tutela degli interessi del Qatar come parte del loro lavoro parlamentare. Si stabilì che Giorgi assumesse il ruolo di assistente di Cozzolino. I soldi sono arrivati a casa sua, un milione e 250mila euro in contanti. C’erano anche 250mila euro per me e per lui”.
Panzeri ha parlato anche di Susanna Camusso, già segretaria generale della Cgil e ora senatrice Pd: “Eravamo Giorgi, Al Marri, l’algerino e io. Mi è stato chiesto chi fosse l’italiana candidata. Dissi che conoscevo Camusso perché eravamo stati nello stesso sindacato (Cgil, ndr. ). Mi dicono che l’avrebbero incontrata volentieri e l’avrebbero aiutata. Ho parlato con lei a Milano e mi dice di essere disponibile per questo incontro, che si è tenuto poche settimane dopo”. Non si parlava di soldi ma di aiuti ai sindacati africani e al medio Oriente. “In precedenza, avevamo individuato una cifra di 600mila euro (…) che mi sono stati dati dall’algerino in una borsa e sono una buona parte dei soldi trovati nella mia casa. Poi ho saputo che bastavano solo 50mila. Mi restavano quindi 500mila che ho tenuto”. Camusso interpellata ha replicato: “Non mi è stato chiesto di supportare il Qatar in nessun modo, né si è parlato mai di denaro. So che alcune donazioni sono state ricevute da altri sindacati per le organizzazioni più povere. Non ero coinvolta direttamente e non conosco i dettagli”.
I 250mila euro per Tarabella
Panzeri però dice di più e offre specifiche su Marc Tarabella, l’europarlamentare belga di origini italiane che, secondo una delle ultime testimonianze offerte dal pentito, doveva ricevere un totale di 250mila euro. Tarabella “poteva dirmi di sì o di no, mi diceva di sì“, ha affermato Panzeri che sta collaborando con gli inquirenti. Un primo scambio di denaro, per 20mila euro, sarebbe avvenuto poco dopo le elezioni europee del 2019, in un ristorante di Bruxelles. Poi sarebbero seguite altre donazioni, per un totale “da 120mila a 140mila euro”, tra giugno 2019 e giugno 2022. L’obiettivo era, ha affermato Panzeri, che Marc Tarabella ricevesse a fine legislatura nel 2024, un totale di 250mila.
“Marc Tarabella è ovviamente pronto a rispondere a questa nuova versione delle confessioni dello pseudo pentito Panzeri”, ha replicato il suo avvocato. “Non ha nulla da rimproverarsi – aggiunge – Non ha mai ricevuto denaro o regali in cambio delle sue opinioni. Ricordo che fin dall’inizio di questa vicenda si è sempre detto pronto a rispondere agli inquirenti, cosa che ha fatto. Ha chiesto ai suoi colleghi” al Parlamento europeo “di revocare la sua immunità, come lui stesso ha votato. Davanti agli inquirenti non ha evitato alcuna domanda e ha sempre risposto con franchezza. Ricordiamo che non c’è traccia di questi 120mila euro nei conti di Tarabella e che nessuna ricerca ha dato risultati. Viene accusato e incarcerato solo sulla base delle dichiarazioni di un uomo che ha ammesso di essere a capo di un’organizzazione criminale. Questo non è accettabile”.
Zonaeuro
Qatargate, Panzeri ai pm su Laura Comi: “Ho visto e gettato una sua borsa con 60-70mila euro”. E su Tarabella: “Doveva averne 250mila”
L'ex europarlamentare ha detto di averne parlato con la diretta interessata: "Le ho solo detto che i soldi non c'erano più. Sulla borsa, le ho detto che il caso è chiuso e non mi ha chiesto altro. Non so da dove vengano i soldi di questa borsa"
Si apre, forse, un nuovo capitolo sull’inchiesta delle presunte mazzette versate a esponenti del Parlamento europeo per sostenere le posizioni di Marocco e Qatar. L’ex europarlamentare Antonio Panzeri, in carcere dal 9 dicembre quando scattò il blitz della polizia federale belga, nelle dichiarazioni ai pm di Bruxelles Michel Claise e Raphael Malagnini titolari dell’indagine Qatargate ha fatto il nome dell’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi raccontando di aver visto e gettato via una sua borsa con 60-70mila euro in contanti. Poi è tornato ad accusare l’eurodeputato belga, Marc Tarabella, anche lui in carcere, che avrebbe dovuto ricevere un compenso da 250mila euro per la sua attività all’interno dei palazzi delle istituzioni.
Il “favore” a Comi
“Nel 2019 Comi mi ha chiamato chiedendo un favore, se potevo ritirare una borsa dal suo appartamento a Bruxelles e metterla da parte”, ha raccontato Panzeri, affermando di aver chiesto all’assistente Giuseppe Meroni di ritirare la borsa. Quando Comi venne coinvolta nell’inchiesta Mensa dei poveri, ha aggiunto, “sono andato da Meroni e abbiamo aperto la borsa. Ho visto dei vestiti e dei libri vuoti all’interno, con contanti tra 60 e 70mila euro, non li ho contati. Quindi ho preso tutto, ho deciso di buttare via i soldi nella spazzatura. Meroni ha visto i soldi ma non ha preso niente”.
Panzeri ha detto di averne parlato con Comi: “Le ho solo detto che i soldi non c’erano più”. “Sulla borsa, le ho detto che il caso è chiuso e non mi ha chiesto altro. Non so da dove vengano i soldi di questa borsa”. Panzeri ha anche dichiarato altro: “C’è stato un incontro a Doha, nella primavera del 2019, con il ministro Al Marri, Francesco Giorgi, l’algerino (Boudjellal, ndr ) e io, Andrea Cozzolino, Lara Comi – ha dichiarato Panzeri il 13 febbraio secondo quanto riferiscono Repubblica, Le Soir e Knack – Penso che Eva Kaili fosse presente, ma la decisione presa, in termini di denaro per i deputati, includeva anche lei. Al termine, i qatarini hanno deciso di mettere a disposizione per le campagne elettorali dei tre, 250.000 euro ciascuno. Ed è stato fatto”. Panzeri non ha saputo dire se i soldi nella borsa di Comi fossero parte dei 250mila euro dell’accordo col Qatar. L’avvocato di Comi, Gian Piero Biancolella, ha dichiarato che “Comi non ha mai accettato finanziamenti illeciti per la campagna 2019”. “È importante smentire l’idea che io sia il grande capo – ha detto Panzeri -. Queste persone accettavano denaro in cambio della tutela degli interessi del Qatar come parte del loro lavoro parlamentare. Si stabilì che Giorgi assumesse il ruolo di assistente di Cozzolino. I soldi sono arrivati a casa sua, un milione e 250mila euro in contanti. C’erano anche 250mila euro per me e per lui”.
Panzeri ha parlato anche di Susanna Camusso, già segretaria generale della Cgil e ora senatrice Pd: “Eravamo Giorgi, Al Marri, l’algerino e io. Mi è stato chiesto chi fosse l’italiana candidata. Dissi che conoscevo Camusso perché eravamo stati nello stesso sindacato (Cgil, ndr. ). Mi dicono che l’avrebbero incontrata volentieri e l’avrebbero aiutata. Ho parlato con lei a Milano e mi dice di essere disponibile per questo incontro, che si è tenuto poche settimane dopo”. Non si parlava di soldi ma di aiuti ai sindacati africani e al medio Oriente. “In precedenza, avevamo individuato una cifra di 600mila euro (…) che mi sono stati dati dall’algerino in una borsa e sono una buona parte dei soldi trovati nella mia casa. Poi ho saputo che bastavano solo 50mila. Mi restavano quindi 500mila che ho tenuto”. Camusso interpellata ha replicato: “Non mi è stato chiesto di supportare il Qatar in nessun modo, né si è parlato mai di denaro. So che alcune donazioni sono state ricevute da altri sindacati per le organizzazioni più povere. Non ero coinvolta direttamente e non conosco i dettagli”.
I 250mila euro per Tarabella
Panzeri però dice di più e offre specifiche su Marc Tarabella, l’europarlamentare belga di origini italiane che, secondo una delle ultime testimonianze offerte dal pentito, doveva ricevere un totale di 250mila euro. Tarabella “poteva dirmi di sì o di no, mi diceva di sì“, ha affermato Panzeri che sta collaborando con gli inquirenti. Un primo scambio di denaro, per 20mila euro, sarebbe avvenuto poco dopo le elezioni europee del 2019, in un ristorante di Bruxelles. Poi sarebbero seguite altre donazioni, per un totale “da 120mila a 140mila euro”, tra giugno 2019 e giugno 2022. L’obiettivo era, ha affermato Panzeri, che Marc Tarabella ricevesse a fine legislatura nel 2024, un totale di 250mila.
“Marc Tarabella è ovviamente pronto a rispondere a questa nuova versione delle confessioni dello pseudo pentito Panzeri”, ha replicato il suo avvocato. “Non ha nulla da rimproverarsi – aggiunge – Non ha mai ricevuto denaro o regali in cambio delle sue opinioni. Ricordo che fin dall’inizio di questa vicenda si è sempre detto pronto a rispondere agli inquirenti, cosa che ha fatto. Ha chiesto ai suoi colleghi” al Parlamento europeo “di revocare la sua immunità, come lui stesso ha votato. Davanti agli inquirenti non ha evitato alcuna domanda e ha sempre risposto con franchezza. Ricordiamo che non c’è traccia di questi 120mila euro nei conti di Tarabella e che nessuna ricerca ha dato risultati. Viene accusato e incarcerato solo sulla base delle dichiarazioni di un uomo che ha ammesso di essere a capo di un’organizzazione criminale. Questo non è accettabile”.
Articolo Precedente
La Commissione Ue vieta l’uso di TikTok? Facciamo chiarezza. In attesa dell’Europa
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
A Gaza intesa “mai così vicina”: tregua partirà col rilascio di 3 ostaggi, poi ritiro Idf. Il piano di Blinken per la ricostruzione della Striscia
Ambiente & Veleni
L’assurdo progetto da 70 milioni di euro per unire due stazioni di sci nella Bergamasca: bucare un monte per sciare a bassa quota (dove la neve è sempre più scarsa)
Economia & Lobby
Crisi dell’industria senza fine: ventiduesimo calo consecutivo (-1,5%) della produzione. Bankitalia: “Peggiorano le aspettative”
Roma, 14 gen (Adnkronos) - "Non possiamo continuare a non concludere niente perchè si discute in una forza di maggioranza. La rosa proposta è formata da persone preparatissime, concludiamo. Anche se secondo me è molto difficile, perchè stanno ancora discutendo del sesso degli angeli e rischiamo una figuraccia. A meno che non si riesca a chiudere nei prossimi minuti, voglio essere ottimista". Lo ha detto Carlo Calenda a proposito del voto del Parlamento sui quattro giudici della Consulta.
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica Slovacca, Peter Pellegrini, è giunto a Palazzo Chigi per incontrare il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Dopo gli onori militari, avrà inizio il colloquio con la premier.
Caltanissetta, 14 gen. (Adnkronos) - E' iniziato davanti al Tribunale di Caltanissetta il processo a carico di due generali dei Carabinieri, due ex investigatori antimafia, Angiolo Pellegrini e Alberto Tersigni, accusati di depistaggio. Per la Procura, rappresentata in aula dal pm Pasquale Pacifico, i due ufficiali, oggi in pensione, avrebbero depistato le indagini per riscontrare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Pietro Riggio. I due, in particolare, avrebbero intralciato, secondo l'accusa, il lavoro dei pubblici ministeri, che stavano cercando riscontri alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia nisseno Pietro Riggio sulla strage di Capaci. Alla sbarra anche l’ex poliziotto Giovanni Peluso, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. Tersigni, 63 anni, difeso dall’avvocato Basilio Milio, e l’82enne Pellegrini, difeso dall'avvocata Oriana Limuti, hanno lavorato a lungo per la Dia. Pellegrini è stato anche uno storico collaboratore del giudice Giovanni Falcone.
L'udienza è iniziata ed è subito stata sospesa per una breve camera di consiglio, perché ci sono state delle eccezioni presentate dalla difesa dei due imputati. I legali dei due imputati hanno detto che quando i due generali sono stati sentiti per la prima volta dagli inquirenti, avrebbero dovuto essere sentito "in veste di indagati". Quindi, i verbali avrebbero dovuto essere interrotti. Ma il pm Pacifico non si è detto d'accordo. Il Presidente del Tribunale Francesco D'Arrigo, dopo una breve sospensione per la Camera di consiglio, ha ripreso l'udienza respingendo le eccezioni dei legali. I due generali sono presenti in aula. Assente Peluso.
Al centro della vicenda ci sono le dichiarazioni di Riggio, ex agente della Polizia penitenziaria, poi arrestato con l’accusa di essere legato ai clan mafiosi. Secondo i pm i due ex investigatori, che respingono le accuse, non avrebbero dato il giusto peso alle rivelazioni di Riggio, all’epoca loro confidente, rivelazioni che, sempre a dire degli inquirenti, avrebbero potuto portare alla cattura del latitante Bernardo Provenzano e a scoprire un progetto di attentato all’ex giudice del pool antimafia Leonardo Guarnotta. Peluso, invece, avrebbe agevolato Cosa nostra, tra l’altro favorendo la latitanza del boss corleonese.
Los Angeles, 14 gen. - (Adnkronos) - L'attrice statunitense Leslie Charleson, che per quasi cinque decenni ha interpretato la dottoressa Monica Quartermaine, cardiologa di grande umanità e matriarca appassionata di una famiglia benestante nella soap opera 'General Hospital', diventando uno dei membri del cast più duraturi, è morta domenica 12 gennaio in un ospedale di Los Angeles a 79 anni per le complicazioni di una lunga malattia. L'annuncio della scomparsa è stato dato da Frank Valentini, produttore esecutivo di 'General Hospital'. Valentini ha dichiarato che così come il suo personaggio, la dottoressa Quartermaine, era il cuore della famiglia Quartermaine nella serie tv, l'attrice era la "matriarca dell'intero cast e della troupe".
Charleson ha interpretato la cardiologa Quartermaine nell'ospedale di Port Charles della soap dal 1977 al 2023. Per il suo ruolo, ha ricevuto quattro nomination ai Daytime Emmy Awards, oltre a due nomination a Soap Hub e quattro a Soap Opera Digest. Charleson, che è apparsa in più di 2.000 episodi, ha iniziato a conquistare i fan dopo che il suo personaggio (Monica Webber) si è legato con la ricca e volubile famiglia Quartermaine, sposando nel 1978 il dottor Alan Quartermaine, interpretato da Stuart Damon, morto nel 2021 all'età di 84 anni. Per decenni, le storie hanno ruotato intorno al loro turbolento matrimonio, che ha comportato litigi, relazioni, rotture e persino tentativi di omicidio. Ha recitato anche in 27 episodi della soap "Port Charles" (1997-2000), nata come spin-off di "General Hospital".
Nata a Kansas City il 22 febbraio 1945, sorella dell'attrice Kate Charleson, Leslie Charleson iniziò la carriera nel 1964 nella soap opera "A Flame in the Wind", nel ruolo di Pam. Nel 1966 entrò nel cast della soap opera "Così gira il mondo", nel ruolo di Alice Whipple. Dal 1967 al 1973 interpretò il ruolo di Iris Donnelly Garrison nella soap opera "Love Is a Many Splendored Thing". Nel corso della sua carriera, Charleson è stata guest star in molte serie tv tra cui "Adam-12", "Squadra emergenza", "Ironside", "Mannix", "Marcus Welby", "Happy Days", "Cannon", "Le strade di San Francisco", "Agenzia Rockford", "Un detective in corsia", "Barnaby Jones" e "Friends". E' apparsa, inoltre, nel film di fantascienza "Il giorno del delfino" (1973) e nel film televisivo "La vendetta" (1971).
(di Paolo Martini)
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - A novembre 2024 l'Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,3% rispetto a ottobre. Nella media del trimestre settembre-novembre il livello della produzione diminuisce dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice destagionalizzato mensile mostra su ottobre aumenti per l’energia (+1,6%), i beni di consumo (+0,9%) e i beni intermedi (+0,3%); viceversa, si osserva una flessione per i beni strumentali (-0,6%). Al netto degli effetti di calendario, a novembre 2024 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali dell’1,5% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 21 di novembre 2023). L'Istat registra incrementi su base annua per l’energia (+4,3%) e i beni di consumo (+2,6%); si osserva, invece, una diminuzione per i beni intermedi (-2,5%) e i beni strumentali (-4,9%). "In termini tendenziali - commenta l'istituto di statistica - prosegue, per il ventiduesimo mese consecutivo, la lunga fase di contrazione dell’indice".
I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più elevati sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+7,6%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+5,1%) e le industrie alimentari, bevande, tabacco (+4,5%). Le flessioni maggiori si rilevano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,5%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-13,8%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-6,2%).
Roma, 14 gen (Adnkronos) - "Noi Moderati fa oggi il suo ingresso formale nel Ppe. Lo ha deliberato l’assemblea dei Popolari europei. E’ un grande traguardo politico e il riconoscimento di un percorso di coerenza e di impegno. Una grande tradizione politica che portiamo avanti nel solco dei padri dell’europeismo, nella proiezione delle sfide future e in una delicatissima congiuntura politica". Lo dice Saverio Romano, coordinatore politico di Noi moderati, che insieme a Maurizio Lupi partecipa alla riunione a Bruxelles alla presenza di Manfred Weber e di altri europarlamentari.
Tel Aviv, 14 gen. (Adnkronos) - Diverse abitazioni nella zona di Gerusalemme sono state danneggiate dai detriti di un missile lanciato dallo Yemen. Nella comunità di Mevo Beitar, una parte del missile ha colpito il tetto di un'abitazione privata.
I servizi di emergenza di Magen David Adom hanno riferito che 11 persone hanno avuto bisogno di cure mediche dopo l'attacco missilistico, dopo essere rimaste mentre cercavano riparo nei rifugi.
Ieri, le sirene sono state attivate in Cisgiordania e nel nord di Israele a causa di un missile lanciato dallo Yemen. L'esercito israeliano ha poi dichiarato che è stato intercettato prima di entrare in territorio israeliano.