“Con me fu il contrario, ero io all’inizio che lo raccomandavo“. Nonostante la consueta punta di ironia, c’è una profonda tristezza nelle parole di Christian De Sica: la notizia della morte di Maurizio Costanzo ha sconvolto inevitabilmente anche lui. Tra loro c’era una profonda amicizia, iniziata quando entrambi erano agli albori delle rispettive carriere e si incontrarono a bordo di un “vagone letto per andare da Roma a Milano. Succedeva ogni settimana per Alle 7 della sera , il programma che andava in onda sul secondo canale. All’epoca non c’era l’alta velocità e tutti e due avevamo paura dell’aereo“. Poi si rividero “in Rai. Io andai a fare uno spettacolo poverissimo, da solo in scena, cantavo e raccontavo aneddoti. Lui mi vide e mi chiamò per una trasmissione”.
“Era ironico, aveva quell’umorismo cinico che piace a me – racconta ancora De Sica al Corriere della Sera -. Ma era anche facciata. Ricordo che nel 2006 mi chiamò per uno spettacolo scritto con Enrico Vaime, Parlami di me. Alla prima Maurizio venne dietro le quinte e ci disse: non abbiate paura perché stasera ci stanno tanti figli di buona donna che sperano che voi sbagliate per poter dire che lo spettacolo è brutto. Fregatevene. Lo spettacolo ebbe un tale successo che ci fu una standing ovation. Io e Maurizio ci siamo abbracciati nel backstage e lui piangeva. Credo di poter essere l’unico a poter dire di aver visto Maurizio piangere“, conclude.