Da parte di Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan c'era tanta attesa per i due debutti in Italia (prima Pesaro e poi Torino) del loro Loud Kids World Tour: “Eravamo emozionati perché per noi è come un secondo inizio, il primo tour vero qui dopo il Sanremo che ha cambiato tutto”, hanno confessato in una chiacchiera informale nel dietro le quinte. FqMagazine c'era e vi racconta il concerto
Dominatore, superstar, sensuale, trascinatore e coinvolgente. Ieri sera sembrava brillasse di una luce particolare la stella di Damiano David su tutti i Maneskin e i loro fan al Pala Alpitour di Torino, seconda tappa italiana del Loud Kids World Tour, dopo Pesaro il 23 febbraio. Animale da palcoscenico, Damiano si è preso tutti i suoi spazi (meritati per il suo carisma e la personalità), mentre Victoria al basso e Thomas alla chitarra, con alle spalle il batterista Ethan, hanno rispettato il loro perimetro di azione. Senza strafare. Una conferma è arrivata dalla stessa Victoria che senza alcuna polemica o malizia, durante l’aftershow in una chiacchiera informale con la stampa, ha confermato che gli spazi degli assoli con Thomas si sono ridimensionati.
Damiano ha poi affermato di essere rimasto stupito da una “Torino così rock” e questo perché “non ci aspettavamo così tanto coinvolgimento, venendo dalle arene ma anche dal tour precedente che era diverso. In quei contesti non c’era il riscontro del disco nuovo ‘Rush!’. Stasera c’è stato e siamo rimasti sorpresi. Siamo anche emozionati perché per noi è come un secondo inizio, il primo tour vero qui dopo il Sanremo che ha cambiato tutto”. Gli fa eco Victoria: “I biglietti per questo tour erano stati venduti ormai molto tempo fa e alla gente avrebbero anche potuto fare schifo le nuove canzoni. L’energia del pubblico ha sorpreso anche noi, solo in Brasile abbiamo trovato qualcosa di simile, lì hanno pogato per tutto il tempo“. E la bassista e co-fondatrice della band non ha tutti i torti perché il tour era stato annunciato nel 2021 con 120mila biglietti venduti in un baleno. Poi è slittato tutto per gli impegni americani e le restrizioni Covid.
Il 20 gennaio è arrivato l’album “Rush!” che ha debuttato al numero uno in classifica in 15 Paesi e in top in 5 in 20 Paesi, mentre oggi in Italia staziona all’11esimo posto in classifica, dopo la promozione all’ultimo Sanremo (per il secondo anno consecutivo, ma stavolta in veste di ospiti internazionali) e una imponente operazione di marketing culminata con un matrimonio ‘sui generis’, celebrato dall’ex-direttore creativo di Gucci Alessandro Michele “nel nome di Apollo, Elvis e Jimmy Page” lo scorso 19 gennaio a Palazzo Brancaccio. Infine il frontman ha dichiarato di aver spiegato, a inizio concerto, di non voler dire sempre al pubblico “su le mani” perché “mi imbarazzo a dirlo in italiano, faccio l’effetto discoteca”. Detto questo per oltre due ore di show la band ha tirato dritto e senza pausa con i primi tre brani tutti tirati “Don’t Wanna Sleep”, “Gossip” e “Zitti e Buoni”. Sono sette le canzoni in italiano in scaletta tra le quali le versioni acustiche ed intime di “Torna a Casa”, “Vent’anni” e la cover dei CCCP “Amandoti”, già proposta assieme a “Beggin‘” (che ha spianato la strada all’estero) durante la permanenza a “X Factor”.
Su Bla bla bla (dove spiccano i versi ormai cult “hai detto che sono brutto e che la mia band fa schifo, ma ho una canzone con un miliardo di streaming, quindi baciami il cu-cu- cu-cu-cu-cu-culo”) Damiano si lancia divertito nello stage diving sui fan, poi su “For Your Love” prende in spalla un enorme faro per illuminare i compagni e i fan. Colpo di scena d’effetto con l’asta del microfono che si infiamma sul brano dedicato alla guerra in Ucraina “Gasoline”, “come da tradizione” sul finire dello show su “Kool Kids” salgono i fan delle prime file per abbracciare gli idoli e infine sul bis, anticipato da un lunghissimo assolo di Thomas, è partita “The Loneliest” (tra le canzoni più belle del repertorio della band) e “I Wanna Be Your Slave” con Damiano e la sua immancabile sigaretta tra le mani.
Lo spettacolo insomma è assai gradevole, carico di energia, il pubblico (trasversale tra i 50 e i 15 anni) è caldo anche se – contrariamente alle promesse – Damiano lo ha incitato continuamente. Se da un lato il palco sembra minimal e senza proiezioni creative ad hoc per evidenziare ancora meglio la personalità di ogni componente della band, risulta vincente l’idea di costruire un’astronave enorme di luci a sovrastare il palcoscenico con 300 corpi illuminati, sorretto da una struttura di oltre 150 metri, per un peso complessivo di 40 tonnellate. Un gran bel colpo d’occhio che regge da solo tutto lo show.
Ma non c’è tempo per ulteriori riflessioni. La band che in questi ultimi anni tiene alta la bandiera italiana all’estero (questo va riconosciuto, è innegabile) deve proseguire il Loud Kids World Tour di 32 concerti nelle arene di tutta Europa, con oltre 350.000 biglietti venduti. I Maneskin dal 27 febbraio in Europa si divideranno tra Amsterdam, Bruxelles, Berlino, Colonia e Parigi per poi riapprodare nel nostro Paese dal 16 marzo a Bologna. L’estate è già ricca di impegni con show previsti il 16 luglio allo Stadio Nereo Rocco di Trieste, 20 e 21 luglio allo Stadio Olimpico di Roma e il 24 (sold out) e 25 luglio allo Stadio San Siro di Milano. E poi cosa accadrà? “Del doman non v’è certezza”, specie nella musica.
LA SCALETTA DEL LIVE DI TORINO 1. Don’t Wanna Sleep 2. Gossip 3. Zitti e Buoni 4. Own My Mind 5. Supermodel 6. Coraline 7. Baby Said 8. Bla Bla Bla 9. In Nome Del Padre 10. Beggin’ 11. Timezone 12. For Your Love – Intro Gasoline – 13. Gasoline 14. Torna A Casa 15. Vent’anni (acustico) 16. Amandoti – Intro Bass & Drum – 17. I Wanna Be Your Slave 18. La Fine 19. Feel 20. Mark Chapman 21. Mammamia 22. Kool Kids Bis Intro Thomas (The Loneliest) 23. The Loneliest 24. I Wanna Be Your Slave
(Foto di E. di Vincenzo)