Un’altra strage nel paese degli indifferenti. Ma insieme forse, per contrappasso, un timidissimo segnale – forse – di una piccola primavera.
La strage di Crotone – diecine e diecine di donne e uomini innocenti, e di bambini – marchia la storia italiana e non sarà facilmente dimenticata. Lo sarà, certamente, da noi povero popolo italiano negli anni dell’amoralità e dell’indifferenza: ma non dai posteri, non dai migliori giovani, non dai milioni di umani coi quali, a nostra insaputa, condividiamo un pianeta. Se un dio c’è, dovremmo averne paura. Se non c’è, la storia ci dà forse ancora del tempo per ritornare noi stessi, per ritornare ad essere, come un tempo eravamo, poveri ma buoni italiani.
Ma non solo dio o storia. Alcuni cittadini italiani, investiti di pubbliche funzioni, si sono in questi anni attivati per sabotare operazioni di vigilanza e salvataggio in mare, che in questo e altri casi avrebbero potuto forse evitare stragi. Ciò in violazione di leggi nazionali e internazionali formalmente vigenti. Alcuni di questi reati – ché di questo si tratta -, nel caso di fattispecie particolarmente gravi, possono avere un periodo di prescrizione abbastanza lungo. E’ quindi possibile che i responsabili possano prima o poi risponderne penalmente, e non solo moralmente, in uno dei prossimi anni. A ciò bisogna che i cittadini migliori, e i servitori ancora fedeli della Repubblica, s’impegnino con pazienza e determinazione.
In uno dei principali partiti italiani – uno di quelli che in tutti questi anni hanno fatto strame dei loro ideali, imbarbarendo e ingannando i seguaci, rendendosi corresponsabili della complessiva decadenza italiana – in uno di questi luoghi, stranamente, s’è accesa una piccolissima fiammella, una donna che a gomitate è riuscita a scalare i gradini (almeno teorici) del potere e a insediarvisi in cima, proclamando pensieri umani e ritorni all’antica onestà. Con grande diffidenza (che quello e gli altri partiti meritano ampiamente) speriamo che questo sia un segnale di primavera, che anche nei momenti più barbari non manca, prima o poi, di presentarsi. Seguiamolo con serietà e con attenzione, continuando comunque a fare il nostro lavoro un giorno dopo l’altro.