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Naufragio Crotone, Mentana contro Piantedosi: “Nota del Viminale? È una minaccia, a me non importa del ‘lei non sa chi sono io'”

Polemica a distanza a Non è l’arena (La7) tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il direttore del TgLa7 Enrico Mentana sulla tragedia avvenuta al largo delle coste calabresi.
Il conduttore Massimo Giletti interpella sul naufragio di Crotone Orlando Amodeo, medico soccorritore ed ex funzionario di Polizia, che smentisce la versione ufficiale dei fatti: “Una tragedia è una cosa inevitabile. Penso invece che oggi forse la tragedia si sia quasi voluta. Mi dispiace dire questo però è così. Se io so da ieri che una nave è in difficoltà – continua – io vado incontro a quella nave. Perché non si è fatto? Noi abbiamo imbarcazioni che tranquillamente riescono ad affrontare il mare con forza 6-7. In passato lo abbiamo fatto. Io c’ero stamattina, io ho visto il mare. Non voglio innescare polemiche, ma faccio soccorsi in mare da 30 anni, e quindi conosco l’argomento”.
E aggiunge: “Nel saccottino KR14 c’era una bambina di 9 anni. Vi posso garantire che se quella bambina fosse stata figlia di chi ci governa in Italia, in Europa e nel mondo, anche col mare a forza 21 sarebbe stata soccorsa. Oggi ho visto l’umanità che si aggrappa a qualunque cosa per sopravvivere. Sentir parlare di carico residuo mi fa molto male”.

Giletti chiede ad Amodeo chi avrebbe parlato di ‘carico residuo’ e il medico risponde: “A mia memoria, il vostro ministro dell’Interno, non il mio in questo momento. Io, cittadino italiano, non riconosco costui come mio ministro“.
Il giornalista ribadisce che il Viminale afferma che era impossibile arrivare all’imbarcazione dei migranti ma Amodeo smentisce: “Dicono una grande fesseria. Se dicono questo, stanno giocando con la pelle delle persone. Il mare era forza 7-8. Io e la capitaneria di porto, quindi in 6 uomini, siamo arrivati a 40 miglia con mare forza 7-8 e abbiamo soccorso 147 persone con un barchino. Quindi, se una barca di 8 metri è in grado di arrivare, secondo voi, una nave non riesce?”.
Gli fa eco il parroco di Botricello, Don Rosario Morrone, ma diversi minuti dopo Giletti annuncia un’agenzia di AdnKronos, , secondo cui il Viminale chiederà la verifica all’avvocatura dello Stato “delle gravissime affermazioni false” pronunciate da Amodeo e da Don Morrone.
“Quando vogliono, non c’è nessun problema – commenta sorridendo il medico – Se hanno fatto le cose in scienza e in coscienza, non c’è alcun dubbio. Io qualche dubbio ce l’ho”.
Più “pragmatico” invece il sacerdote che chiosa, tra gli applausi in studio: “E va bene, l’importante è che non ci facciano perdere troppo tempo“.

Durissimo invece il commento di Enrico Mentana: “Sarebbe molto importante che il Viminale spiegasse quanto è avvenuto più puntualmente dal punto di vista del ministero dell’Interno. Adesso facciamo l’esegesi delle trasmissioni televisive e di quello che dicono gli ospiti. Questa comunque è una minaccia. Quando io ministro dell’Interno dico che ho interessato l’avvocatura dello Stato, si tratta evidentemente di un atto di non umiltà, per usare un eufemismo – prosegue – Quell’agenzia non è dei funzionari del ministero dell’Interno, perché i funzionari non parlano con le agenzie a nome del Viminale. E allora facciamo nostre le parole che sono state dette stasera, così l’avvocatura dello Stato se la prende anche con noi, perché Amodeo non ha commesso alcun reato. Ecco, cerchiamo di ricordare cosa è la libertà“.
E conclude, rivolgendosi al ministro dell’Interno: “La cosa brutta è che si parla di denunce o di profili di reato, quando c’è stata una strage di persone. A me non importa niente del problema della reputazione o del ‘lei non sa chi sono io’. Quindi, ministro Piantedosi, le ho dette io quelle cose. Va bene?“.