La scorsa settimana Amazon ha annunciato l’arrivo di Alexa Smart Properties for Hospitality anche in Italia, partendo nella capitale con il TH Roma Carpegna Palace Hotel.
Il servizio è stato pensato da una parte per offrire ai clienti delle strutture ricettive un’esperienza familiare anche mentre sono in vacanza, dall’altro come vero e proprio supporto al lavoro dello staff che, nelle intenzioni espresse da Amazon, non intende sostituire ma affiancare, riducendo ad esempio la necessità per il cliente di dover contattare telefonicamente la reception o far coda per avere informazioni dal concierge.
Per le strutture che adotteranno il nuovo servizio di Alexa non si tratterà semplicemente di posizionare uno smart speaker di Amazon in ogni stanza, con tutte le funzionalità da esso previste, ma andrà effettuato un lavoro in collaborazione con un Solution Provider Qualificato, tra quelli approvati dal colosso statunitense, per sviluppare le Skill Alexa necessarie a dare ai clienti risposte ed informazioni come quelle che riceverebbero dallo staff dell’hotel, dagli orari della colazione, alle indicazioni per attrazioni e ristoranti in zona, passando per la password del wifi, oltre ad integrarsi con il PMS (property management system, il software gestionale della struttura) per gestire le richieste di housekeeping (biancheria, carta igienica, asciugamani, etc) o di manutenzione in caso di guasto.
Al contempo, lo struttura potrà sfruttare i dispositivi Echo presenti nelle stanze sia per inviare avvisi ed annunci agli ospiti (arrivo del taxi richiesto, inizio di una conferenza, etc) che per effettuare operazioni di upselling sui servizi offerti dall’hotel o dal B&B. Un ulteriore vantaggio per le strutture è la possibilità di sfruttare Alexa per la offrire ai propri clienti funzionalità domotiche, dall’accendere e spegnere le luci a gestire tapparelle o tende automatizzate, senza la necessità di cercare e provare gli interruttori sparsi per la stanza.
Per semplificare il processo d’uso il dispositivo non richiede al cliente di accedere tramite un proprio account, ed ogni volta che un cliente effettua il checkout vengono cancellate tutte le impostazioni e sveglie impostate dallo stesso, quindi non si corre ad esempio il rischio di trovarsi una sveglia nel pieno della notte creata dall’ospite precedente. Per quanto riguarda la privacy, invece, nulla di quanto catturato dagli smart speaker Echo o Echo Show installati nelle camere viene registrato, a differenza di quelli casalinghi dove – se non si sceglie di fare opt-out – alcune delle registrazioni dei comandi catturati dall’assistente vocale vengono inviate ad Amazon per il miglioramento del servizio.
In occasione del lancio abbiamo avuto modo di vedere in opera l’integrazione di Alexa nel TH Roma Carpegna Palace Hotel, sviluppata dall’italiana NAVOO, sia per quanto riguarda il lato utente, sicuramente chi è già abituato ad interagire con l’assistente di Amazon a casa si troverà subito a proprio agio, sia ciò che comporta per lo staff della struttura.
Secondo quanto comunicato dai responsabili del Carpegna Palace, l’utilizzo di Alexa riesce ad accorciare notevolmente il tempo necessario a preparare le stanze per l’arrivo di nuovi ospiti: al completamento delle pulizie la governante può comunicare l’ok alla disponibilità tramite comando vocale allo smart speaker nella stanza stessa, venendo segnalata automaticamente sul PMS, e quindi allo staff della reception, senza la necessità per la governante di completare il giro e tornare alla propria postazione.
Nei prossimi mesi Alexa Smart Properties for Hospitality arriverà anche in altre strutture italiane, tra cui il Parc Hotel di Peschiera del Garda, il Borgo di Cortefreda a Firenze ed il Continental Terme Hotel di Montegrotto.