L’inflazione risale in febbraio sia in Francia che in Spagna. Andamento che allontana l’ipotesi di un allentamento della stretta monetaria attuata dalla Banca centrale europea proprio per contrastare la corsa dei prezzi. Dopo due mesi di deciso rallentamento dell’inflazione i prezzi al consumo francesi sono tornati a salire attestandosi al 6,2% su base annua (7,2% il dato armonizzaato per criteri europei), lo 0,1% più del previsto. Rispetto a gennaio i prezzi sono cresciuti dello 0,9% contro attese di un + 0,7%. In Spagna l’inflazione si attesta invece al 6,1%, in rialzo dal 5,8% di gennaio. I prezzi di elettricità e alimenti sono i principali fattori che hanno pesato sull’aumento del tasso, sostiene l’Istituto di statistica spagnolo. Il dato preliminare italiano verrà diffuso dall’Istat giovedì prossimo. Nella stessa giornata sarà reso noto da Eurostat il dato sull’intera area euro, quello monitorato più attentamente dalla Bce.

“C’è ogni ragione di credere che faremo un altro rialzo da 50 punti base a marzo (quindi dal 2,5 al 3%, ndr), dopodiché vedremo. Dipendiamo dai dati“, ha detto ieri la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde in un’intervista al quotidiano indiano The Economic Times. “Faremo altri rialzi se necessario, per far tornare l’inflazione al target del 2% in modo puntuale. Richiederà quello che serve”, perché “vogliamo non solo che torni al 2%, ma che ci resti in modo sostenibile”.

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