La nota di Vannia Gava: "Ho confermato che l’Italia guarda con grande attenzione a questa scelta strategica, parte integrante peraltro del nostro programma elettorale. Purtroppo - ha concluso - scellerate scelte del passato ci mettono in condizione di rincorrere il futuro, ma ce la faremo. Anche contro i giochetti di alcune burocrazie"
Al tavolo di Macron per il nucleare l’Italia non c’è, ma è come se ci fosse. I fatti, uno in fila all’altro: la Francia presenta a Stoccolma la sua ‘alleanza per l’atomo’ con altri 10 Paesi, preannuncia la presenza di un rappresentante di Roma, il ministero di Pichetto Fratin smentisce. Poi succede che la viceministra leghista Gava vada in Svezia (c’è pur sempre il Consiglio Affari Energia), non presieda all’incontro in questione, ma una volta terminato si incontri con la titolare della Transizione energetica d’Oltralpe e praticamente confermi l’intenzione del governo di far parte del progetto parigino. Che parte con queste parole: “Garantire le migliori collaborazioni tra le catene di approvvigionamento ed esplorare programmi di formazione congiunti e progetti industriali” sull’energia nucleare. È quanto si legge nella dichiarazione congiunta diffusa al termine della riunione tenuta in mattinata nella capitale svedese a margine del Consiglio Affari Energia. L’Italia, come detto, era data inizialmente tra i partecipanti all’incontro, ma non era presente al tavolo, come prevedibile dopo la nota del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Ma il posto per Roma è già pronto: “L’Italia è sempre la benvenuta, ma sta al governo decidere”, hanno spiegato fonti governative francesi.
La nota di Vannia Gava – In tal senso non è un mistero che il governo italiano abbia già deciso. L’ulteriore conferma arriva dalle parole della viceministra leghista Vannia Gava, che sempre in mattinata ha firmato una nota emblematica: “Sugli sviluppi del nucleare di nuova generazione ho avuto, a margine del Consiglio europeo Energia di Stoccolma, un interessante confronto con la collega francese Agnes Pannier Runacher. L’idea di un alleanza dei Paesi che già usano il nucleare come fonte di energia decarbonizzante – ha spiegato la viceministra – è interessante. Ho confermato che l’Italia guarda con grande attenzione a questa scelta strategica, parte integrante peraltro del nostro programma elettorale. Purtroppo – ha concluso – scellerate scelte del passato ci mettono in condizione di rincorrere il futuro, ma ce la faremo. Anche contro i giochetti di alcune burocrazie”.
Cosa prevede l’alleanza – Inizialmente presentata dai francesi come una riunione con tredici Paesi, il primo incontro tra gli Stati favorevoli a una cooperazione rafforzata sull’energia dell’atomo ha visto la partecipazione di undici delegazioni. Oltre alla Francia, promotrice, Bulgaria, Croazia, Ungheria, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia. La Svezia e l’Italia, come detto, erano state annunciate da Parigi tra i partecipanti. Stoccolma era presente come presidenza di turno dell’Ue, neutrale e quindi non ha firmato la dichiarazione. “Con la Svezia stiamo preparando un programma di lavoro bilaterale, perché lo sviluppo della produzione di energia nucleare è nel programma di governo e stiamo preparando un protocollo di intesa”, hanno detto fonti del ministero della transizione ecologica di Parigi. Per quanto riguarda l’Italia “era stata invitata, ma la decisione riguarda loro”. In tutto ciò la Francia promuove “un gruppo aperto” che continuerà a incontrarsi “al prossimo Consiglio energia” con l’idea di lanciare “dei gruppi di lavoro” su temi specifici.