Diana Biondi, studentessa 26enne di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, risulta scomparsa da lunedì. Nella serata di mercoledì, però, in località Santa Maria a Castello i Carabinieri hanno rinvenuto il cadavere di una donna. E l’ipotesi più accreditata, dopo i primi accertamenti, è che si tratti di quello della giovane che frequentava Lettere Moderne all’università Federico II di Napoli. Secondo chi indaga, Biondi è morta dopo essersi lanciata nel vuoto.

Il padre, Edoardo Biondi, si è presentato in caserma la sera del 27 febbraio, presentando denuncia di scomparsa della figlia che, dopo essere uscita in mattinata da casa – all’apparenza per recarsi a lezione come sempre – non vi ha più fatto ritorno: è da allora che si sono perse le sue tracce. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Nola.

“Siamo in apprensione per lei. Se qualcuno ha visto qualcosa ci avverta”: numerosi i messaggi di amici e parenti postati sui social, con la diffusione di una foto della ragazza per fare appello a chi l’ha vista o a chi può avere informazioni. Al momento della scomparsa, la giovane indossava jeans e scarpe nere a strisce bianche, maglia nera, un giubbino con cappuccio grigio scuro fino al ginocchio e una borsa nera.

Gli investigatori dell’Arma stanno tentando di ricostruire il percorso fatto da Diana il giorno della sparizione per tentare di capire se abbia effettivamente raggiunto Corso Umberto e quindi la sede della sua facoltà. Al vaglio anche le stazioni ferroviarie di Napoli Centrale e della Circumvesuviana, si analizzano inoltre i sistemi di videosorveglianza. Il telefono cellulare risulta sempre irraggiungibile, inutile ogni tentativo di contatto. Non si esclude l’ipotesi che la studentessa abbia potuto allontanarsi volontariamente ed è per questo che si sta analizzando anche la vita della giovane, alla ricerca delle ragioni di un gesto che oggi – secondo i familiari – sembra inspiegabile.

Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).

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