Doppia anteprima in contemporanea Napoli e Milano per l’attesissimo Mixed by Erry. Storia vera e attualissima vista che il servizio d’ordine passa tra le poltronissime attenti che nessuno facesse atto di pirateria. Incipit: “Papà, siamo poveri?”, la domanda frulla in testa ai tre fratelli che accompagnano il padre al mercato di Forcella a vendere di whisky taroccato (dentro ci metteva il tè), i ragazzini nascosti sotto il tavolo pronti a scambiarlo con quello taroccato, dentro c’ era il tè. Da qui il seme del contrabbando inizia a germogliare.
Enrico (che diventa Erri dandosi quel tocco d’internazionalità) voleva fare il dj invece diventa il re dei falsari. Le sue compilation sono la soluzione ai sui problemi, in un momento in cui nella sua città prolifera ogni genere di traffico illecito e contrabbando di sigarette (la droga verrà dopo). Sullo sfondo di una Napoli strozzata dalla disoccupazione e dalla Camorra degli anni ’80, i tre giovani fratelli Frattasio si inventano un’impresa che in breve conquista prima il rione, poi la città, poi l’Italia, poi il mondo intero. Insegnano perfino ai cinesi l’arte (perchè di arte si tratta) della contraffazione. Diventano la prima etichetta discografica italiana, l’apoteosi arriva quando riescono a fare arrivare sul mercato le cassette con le anteprima di Sanremo, mentre il festival era ancora in corso.
La loro impresa esploderà arrivando a picchi di 60000 cassette vendute al giorno, grazie alla capillare rete di distributori reclutata tra contrabbandieri e a una decina di ‘laboratori’ di produzione sparsi per la città, dove lavorano decine di persone a nero. I soldi arrivano a vagoni, girano nel vicolame brulicante su una Lamborghini gialla e questo attira l’attenzione della camorra, allusione al boss Nunzio Giuliano che nella vasca a forma di conchiglia si fece fotografare con il mitico Maradona, fu la fine della carriera di entrambi e anche di Erry & Company. Blitz della guardia di finanza fino all’inevitabile…
Epilogo: Prima la vittoria dello scudetto del Napoli, poi l’ arresto, sul banco degli imputati Erry, non si dichiara né colpevole, né innocente: “Io volevo fare il dj”.
Sipario: Applausi (tanti), quanta bella energia! Gli attori tutti veracemente bravi. Da vedere assolutamente.
N.B. E non meravigliatevi se anche voi fate il tifo per Erry. E per Sydney, il provocatore, già regista della fortunatissima trilogia “Smetto quando voglio. Meglio ricercati che ricercatori”. Imperdibile su Netflix, coproduttore insieme alla Rai.