Caccia in deroga ai piccoli uccelli protetti, aprire i roccoli per la cattura dei richiami vivi, bloccare le operazioni anti-bracconaggio dei carabinieri forestali. Sono solo alcune delle promesse che alcuni consiglieri lombardi del centrodestra, appena eletti al Pirellone, hanno fatto alle associazioni dei cacciatori. Per questo motivo numerose organizzazioni animaliste e ambientaliste (Wwf, Lac, Lipu, Lav, Legambiente e altre) si sono date appuntamento fuori dalla sede del Consiglio regionale della Lombardia per chiedere che la fauna selvatica venga rispettata e salvaguardata. Il timore – è la sintesi – è che i nuovi componenti del Pirellone, soprattutto tra le file di Lega e Fratelli d’Italia, spingano, più che in passato, perché le regole sulla caccia vengano allentate. E non è un caso, tra le altre cose, alla luce dei risultati degli scorsi 12 e 13 febbraio: la categoria dei cacciatori – che può contare su circa 60mila persone, in Lombardia, e su un’efficace passaparola pre-elezioni anche tra i non cacciatori – ha spostato migliaia di voti e di preferenze su candidati specifici, specialmente nelle province di Bergamo e di Brescia. “La situazione è ancora più grave rispetto agli anni scorsi – ha detto Filippo Bamberghi del Wwf – perché alcuni consiglieri hanno promesso, pubblicamente, di compiere atti illegittimi. Che cosa ne pensa, allora, il ministro Francesco Lollobrigida, del blocco alle operazioni anti-bracconaggio? È a favore? Che cosa ne pensa Giorgia Meloni dell’abbattimento di specie protette, è a favore?”. Il primo riferimento è all’operazione “Pettirosso”, che si occupa di denunciare le azioni dei bracconieri. “Ha vinto la frangia più estremista del mondo venatorio, quella che strizza l’occhio al bracconaggio – ha spiegato Katia Impellittiere della Lega abolizione caccia – ma noi vogliamo fare un appello ai consiglieri neo eletti: non pensate solo agli interessi della lobby armiera, che sposta ingenti capitali, pensate anche ai cittadini che vogliono godere della natura“.
Al presidio anche alcuni politici. Da Europa verde, con Carlo Monguzzi, passando per Onorio Rosati (Alleanza Verdi-Sinistra), Luca Paladini (Lista Majorino), Paola Pollini e Paola Pizzighini (Movimento 5 stelle). “Quella dei cacciatori è una lobby che cerca l’appoggio delle istituzioni per i propri interessi – ha commentato Paladini – il fatto che stride, però, è che il numero dei cacciatori è in continua diminuzione, e non rispecchia la sensibilità della maggioranza dei lombardi“. “Nella legislatura che si sta chiudendo sono stati numerosi i tentativi di eludere e aggirare la legge 157 del 1992, il testo base che regolamenta l’attività faunista – ha detto Pollini – Altrettante sono state le volte in cui Regione Lombardia si è trovata a soccombere di fronte a un Tribunale amministrativo o addirittura di fronte alla Corte costituzionale a causa di norme e delibere illegittime, sul tema caccia. Il M5s non ha nulla contro i cacciatori, ma non possiamo tollerare tutti quei tentativi fatti per indebolire o eludere le norme a tutela della fauna selvatica e tanto meno quelle iniziative volte a favorire una attività illecita e penalmente perseguibile come il bracconaggio”.
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