Brutte notizie per tutti i fan della popstar Justin Bieber: il tour mondiale è stato annullato definitivamente a causa dei problemi di salute del cantante. Non ci sono quindi più speranze per quanti aspettavano il cantante anche in Italia e che erano rimasti delusi già il 27 e il 28 gennaio scorso, quando le due date previste all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) erano state posticipate. Ora è ufficiale: per il 2023 nessun spettacolo. Il responsabile dei problemi di Bieber è il virus della varicella, l’Herpes Zoster. Il cantante ha infatti la sindrome di Ramsay Hunt, una malattia neurologica curabile che, se non diagnosticata in tempo, può lasciare strascichi per lungo tempo. “La sindrome di Ramsay Hunt è dovuta alla riattivazione del virus della varicella (Varicella Zoster Virus) a livello del nervo che comanda i muscoli della faccia”, spiega Giovanni Novi, neurologo presso il Policlinico San Martino IRCCS-Genova. “La sindrome si caratterizza dalla comparsa di una debolezza nei movimenti dei muscoli della faccia (solitamente da un solo lato) e, talvolta, anche in alterazioni dell’udito. Nella maggior parte dei casi – continua -compaiono anche delle ‘vescicole’, simili a quelle della varicella, nella zona dell’orecchio”. Frequenti sono anche i casi in cui si riportano vertigini.

“Solitamente la sindrome colpisce persone che presentano i seguenti fattori di rischio: età superiore a 60 anni, condizioni di forte stress e/o alterazioni del sistema immunitario”, sottolinea Novi. “La terapia si basa sull’uso simultaneo di farmaci per debellare il virus (antivirali) e anti-infiammatori (cortisone). Indicativamente – prosegue – si pensa che il numero di pazienti all’anno affetti dalla sindrome di Ramsay-Hunt sia di circa 20.000, anche se è difficile trovare dati precisi”.
Oggi però è possibile prevenire la riattivazione del virus Herpes Zoster, almeno nelle persone over 50 e nei più giovani con fattori di rischio. Abbiamo infatti a disposizione un nuovo vaccino ricombinante, adiuvato, che può essere proposto anche ai pazienti immunocompromessi ed è efficace nel ridurre il rischio di riattivazioni del virus e nel ridurre il rischio di neuralgia post-erpetica, una complicanza che impatta sulla qualità di vita.

La decisione di Bieber sembra non esser stata presa a cuor leggero. Già lo scorso giugno Bieber, quando aveva annullato alcune tappe del tour mondiale a causa della rara sindrome neurologica di Ramsay-Hunt, che gli aveva paralizzato una parte del viso, aveva scritto su Instagram: “Ho fatto in modo che tutto andasse per il meglio, ma la mia malattia sta peggiorando e devo spostare le date perché così mi dicono i medici”. Dopo un periodo di riposo necessario per ricominciare a “fare ciò per cui sono nato”, Bieber era tornato sul palco, ma lo scorso settembre aveva interrotto nuovamente il tour: “Dopo essere sceso dal palco, la stanchezza mi ha sopraffatto e ho capito che dovevo fare della mia salute la priorità in questo momento”, aveva spiegato ai fan. “Starò bene, ma ho bisogno di tempo per riposare e stare meglio”.

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