Silvio Berlusconi avrebbe chiamato Michele Santoro per proporgli una trasmissione su Rete 4. Dieci anni dopo lo storico incontro a “Servizio Pubblico” con il Cavaliere, passando dal famigerato “editto bulgaro”, la lunga storia di due rivali ora alle prese con un punto di convergenza: la guerra in Ucraina. La notizia è stata resa nota dal quotidiano “La Stampa” che individua il deus ex machina dell’operazione in Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura del governo Meloni che avrebbe “raccolto il malumore di Berlusconi per come i talk di informazione sulle reti Mediaset – in particolare Stasera Italia di Barbara Palombelli – trattino chiunque levi una voce critica sulle armi all’Ucraina, messo a tacere e financo bandito dalle trasmissioni, senza concessione al dibattito”.
“Berlusconi è invecchiato – aveva detto il giornalista a gennaio scorso dalle frequenze di Rtl 102.5 – ma continua ad avere una statura diversa rispetto ai politici di oggi. Comunque è un personaggio che ha segnato la storia del nostro Paese, ha un senso pratico molto sviluppato, per esempio, sente i movimenti della guerra più di quanto lo facciano i suoi partner che sono più impegnati a evitare incidenti sul piano internazionale. Secondo me, Berlusconi è veramente preoccupato per la guerra, non è una tattica che sta portando avanti”. Parole simili giunte anche dal salotto di Giovanni Floris su La7 qualche giorno fa: “Io che sono stato e sono un avversario di Berlusconi, sempre leale, penso che Berlusconi abbia un’idea abbastanza pacifista, non è per niente un guerrafondaio. Mi sento di dire, per come l’ho conosciuto, che è contrario alla guerra”, aveva spiegato Santoro a “DiMartedì“.
L’operazione andrà in porto? Davvero improbabile. “Si tratta di fantasie”, il commento laconico ma efficace che filtra da Cologno Monzese. “Ho detto a Berlusconi: perché non dai quattro-cinque puntate a Santoro sulle reti Mediaset? Quasi tutti i conduttori di approfondimenti attualmente in onda sono allievi di Santoro ma sono tutti completamente allineati, in particolare sul conflitto russo-ucraino e sull’invio di armi dall’Italia. Un pensiero trasversale come quello di Santoro potrebbe essere utile. È lui mi è sembrato interessato a questa suggestione. Credo ci stia pensando. Poi se ne nascerà qualcosa dipenderà da loro”, le parole del sottosegretario Sgarbi all’Adnkronos.
Michele Santoro ha già lavorato a Mediaset alla fine degli anni ’90, aveva condotto “Moby Dick” realizzando approfondimenti sulla guerra in Kosovo. “Oggi potrebbe portare un contributo importante alla lettura del conflitto russo-ucraino. Andando nelle reti Mediaset mi sono reso conto che c’è un pensiero unico che non rispecchia quello di Berlusconi. Mi sembra singolare che Berlusconi non riesca a comunicare la sua posizione pacifista e preoccupata per un conflitto nucleare sulle reti di sua proprietà”, ha concluso Sgarbi.
L’ipotesi è stata commentata da Nicola Porro: “Partendo dal presupposto che ci lavora a Mediaset non lo decidono certamente i conduttori, parliamo di un grandissimo giornalista che peraltro, dopo la sua esperienza degli anni Novanta, più di recente l’ho riportato proprio io a Mediaset, ospite di Quarta Repubblica. Ha avuto modo di parlare di vaccini e guerra anche con posizioni eterodosse. Volevo riportarlo anche lunedì scorso per raccontarci la sua maratona antimafia con Costanzo ma non siamo riusciti”, ha spiegato il giornalista al quotidiano “Libero“. Apertura anche da Paolo Liguori, direttore di “TgCom24“, sempre a “Libero” spiega che non avrebbe alcun problema a dare un microfono a Michele Santoro “così come do voce ad altri giornalisti italiani che non possono più lavorare in Donbass. Il problema di questo conflitto è che ci troviamo stretti nella morsa tra un invasore e un invasato”.