Il primo è stato trovato in mare in mattinata, il secondo a Botricello. Sono di due bambini i corpi rivenuto oggi nella zona di Steccato di Cutro, dove ormai una settimana fa si è schiantata contro una secca l’imbarcazione carica di migranti partiti dalla Turchia. Diventano così almeno 70 i morti – tra i quali 16 minori – nel terribile naufragio avvenuto nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio. Dell’ultima vittima ritrovata non si conosce ancora l’età: il piccolo cadavere verrà portato alla camera ardente per il riconoscimento. Il corpo trovato questa mattina in mare appartiene invece a un bambino afghano di 3 anni: è stato notato da alcuni volontari che si trovavano sulla spiaggia e poi recuperato con i mezzi della Guardia Costiera e dei vigili del fuoco. Intanto le ricerche dei dispersi – si stima ce ne possano essere ancora più di 25 – coordinate dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria, proseguiranno “ad oltranza per tutto il fine settimana con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori e con il personale di presidio a terra”, fa sapere la Prefettura di Crotone.

Sempre a Crotone proseguono anche le indagini della Procura. Due presunti scafisti sono in carcere, così come un terzo sospettato, minorenne. Si farà l’incidente probatorio con i superstiti del naufragio per ricostruire l’attività degli scafisti e lo schianto dell’imbarcazione sulla secca di Steccato di Cutro. Lo scrive la Gazzetta del Sud, spiegando che il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo, avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. L’obiettivo dell’Ufficio guidato dal procuratore Giuseppe Capoccia è quello di cristallizzare le prove dei racconti dei sopravvissuti.

Nel frattempo però è stato aperto anche un secondo fascicolo per capire se qualcosa non abbia funzionato nei soccorsi. I carabinieri, su incarico dei pm, hanno cominciato le acquisizioni degli atti da Guardia di Finanza e Guardia Costiera. Tra i documenti chiave per ricostruire quanto accaduto nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio ci sono le relazioni di servizio e i protocolli. Verranno analizzate le registrazioni audio, le informazioni ricevute e date via radio e il resoconto delle telefonate partite dalla barca e dai pescatori a riva. Una delle relazioni di servizio, riportata dal Corriere della Sera, restituisce la drammaticità degli attimi immediatamente successivi al naufragio: “Una persona a terra vede una barca a circa 40-50 metri dalla riva con molte persone a bordo e che sente urlare da bordo”. A quel punto, sono le 4.25 di domenica, è già troppo tardi per un intervento di soccorso.

La Procura di Crotone invece vuole capire perché la missione di soccorso non sia scattata prima. E per questo vuole analizzare i resoconti di quella notte di finanziere e Guardia Costiera, che come ha raccontato ilfattoquotidiano.it in alcuni punti risultano essere incompatibili. Tant’é che ora Sebastiano Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, ammette: “Probabile che nella filiera ci sia stata qualche falla“. Poi aggiunge: “Ma mi rifiuto di pensare che qualcuno abbia detto di non intervenire. Pensarlo è criminale”. L’ex governatore della Sicilia intervistato dal Corriere spiega: “Purtroppo appena finirà il maltempo la situazione nel Mediterraneo sarà ancora peggiore degli anni passati. Sperimentata la rotta turca, partiranno a migliaia. Lancio un grido di allarme. Non si può arrestare un fenomeno epocale a mani nude di fronte a una Ue che finora si voltava dall’altra parte”. Poi Musumeci difende il collega al Viminale e la presidente del Consiglio: “Negli ultimi 10 anni sono morti 26.040 migranti. C’entra Piantedosi? C’entra Giorgia Meloni? C’entra il centrodestra? La responsabilità poteva essere di tutti, dai grillini al Pd, ma nessuno di noi ha pensato di accusare i ministri Lamorgese, Cancellieri, Alfano o Minniti”. Intanto a Roma la procura guidata da Francesco Lo Voi sembra pronta ad aprire un fascicolo conoscitivo, proprio per verificare eventuali responsabilità del Viminale o del ministero dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini.

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