“Le droghe? Le ho provate tutte, tranne la cocaina che mi fa schifo”. È una Patty Pravo senza freni quelli che si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera e il risultato è una mini-biografia zeppa di aneddoti tra incontri, amori, matrimoni e viaggi surreali (come quella volta che attraversò l’Atlantico in solitaria, in barca a vela: “Speravo succedesse qualcosa di strano, invece presi gli alisei e fu una passeggiata”). Vita da icona vissuta a mille all’ora, ovviamente, cominciata con un’infanzia speciale a Venezia e proseguita con accenti da rockstar all’italiana. In cui non poteva mancare la droga, che ammette di aver provato in quasi tutte le sue forme. “Canne, anfetamine, acidi: non era robaccia come adesso, che ti ammazza. Fu il mio periodo rockettaro. Poi sono andata in America e ho smesso”, racconta ad Aldo Cazzullo.
La droga la sperimenta anche con Mario Schifano, l’artista con cui crea un legame così unico che diventano quasi fratelli. È a casa sua che incontra i Rolling Stones, nel 1965, e conosce altri artisti come Tano Festa e Franco Angeli. Un’epoca d’oro, durante la quale viveva in una casa vicino a piazza del Pantheon. “Con Sergio Bardotti tiravamo mattina seduti sui gradini della fontana, con la chitarra. All’alba passava Andreotti, che andava a messa e poi in ufficio. Ogni volta si fermava a parlare con noi: ‘Com’è andata la notte, cos’avete fatto di bello?’”, ricorda. Ma non c’è solo quello con Andreotti, gli incontri straordinari sono una costante nella vita di Nicoletta Strambelli: casa di sua nonna era frequentata dal patriarca di Venezia, Angelo Roncalli, il futuro Papa Giovanni, che chiedeva all’attore Cesco Baseggio di insegnarli il veneziano “per parlare in dialetto con i fedeli. Oppure Ezra Pound. Io abitavo a Dorsoduro, a san Barnaba, lui alla Giudecca. Un giorno lo incontrai con sua moglie e mi comprarono un gelato. Divenne una consuetudine passeggiare con il poeta”. Poi, quando approda a Roma, nei mitici anni del Piper, ecco l’incontro con Gianni Boncompagni, che scrisse per lei Ragazzo triste (“Dicevo: Gianni, noi non siamo tristi, siamo allegri, giovani, belli… E lui: vedrai che funziona. Funzionò”), Arbore, Tenco e poi ancora Renato Zero, Loredana Bertè. Ma è stata anche amica di Jimi Hendrix, che rivide a Londra poco prima che morisse: “Una persona stupenda. Scriveva cose classiche, non ne poteva più della parte del maledetto che spaccava le chitarre e suonava con i denti. Ma i produttori lo vollero così, sino alla fine”.
Il capitolo più complesso? Quello sui matrimoni, tra grandi amori, passioni brucianti e svolte da soap. Cinque nozze, di cui solo tre vere. Le prime furono quelle con Gordon Fagetter, batterista a Londra, le seconde con l’antiquario romano Franco Baldieri: si incontrano una sera, passano la notte insieme e il mattino vanno in Campidoglio a chiedere i documenti per sposarsi. “Cavallina, la spia dei paparazzi, avvisò tutti: ‘C’è Patty Pravo che si sposa!’. Ero senza trucco, per fortuna sopra il pigiama avevo messo la pelliccia”. Poi arrivò Riccardo Fogli, che per lei lascia i Pooh. “Come dargli torto?”, ironizza la Pravo. “In realtà ho saputo solo dopo che il suo manager l’aveva costretto a scegliere: non avrei mai voluto che si separasse dagli altri. Ci sposammo in Scozia, con il rito celtico”. Finisce con lei che va a Londra per incidere un disco di Vangelis e lì incontra il bassista Paul Martinez e il chitarrista Paul Jeffrey. “Erano bellissimi, e ci amammo in tre”. Alla fine, decide di sposare Martinez (“Erano sempre loro a volersi sposare, e mi pareva brutto dire di no”) però parte per l’America con Jeffrey. “Scendemmo allo Chateau Marmont, a Los Angeles, e ci restammo un anno. Il problema sorse quando a San Francisco incontrai un altro musicista, Jack Johnson. Stracciai contratti miliardari con Jeffrey e lo lasciai lì. Ma venne fuori che le nozze con Baldieri non erano state annullate. L’avvocato mi tranquillizzò: la bigamia era punita; ma io sarei stata trigama. E la trigamia nel codice penale non è contemplata”. E oggi è innamorata? “Ora sono felicemente sola”.