Attualità

Patty Pravo: “Io facevo mattina sulle scale di piazza del Pantheon, passava Andreotti per andare a messa e si fermava… Le droghe? Tutte tranne la coca, mi fa schifo”

Un racconto senza freni quello che la star fa al Corriere della Sera

di Francesco Canino

Le droghe? Le ho provate tutte, tranne la cocaina che mi fa schifo”. È una Patty Pravo senza freni quelli che si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera e il risultato è una mini-biografia zeppa di aneddoti tra incontri, amori, matrimoni e viaggi surreali (come quella volta che attraversò l’Atlantico in solitaria, in barca a vela: “Speravo succedesse qualcosa di strano, invece presi gli alisei e fu una passeggiata”). Vita da icona vissuta a mille all’ora, ovviamente, cominciata con un’infanzia speciale a Venezia e proseguita con accenti da rockstar all’italiana. In cui non poteva mancare la droga, che ammette di aver provato in quasi tutte le sue forme. “Canne, anfetamine, acidi: non era robaccia come adesso, che ti ammazza. Fu il mio periodo rockettaro. Poi sono andata in America e ho smesso”, racconta ad Aldo Cazzullo.

La droga la sperimenta anche con Mario Schifano, l’artista con cui crea un legame così unico che diventano quasi fratelli. È a casa sua che incontra i Rolling Stones, nel 1965, e conosce altri artisti come Tano Festa e Franco Angeli. Un’epoca d’oro, durante la quale viveva in una casa vicino a piazza del Pantheon. “Con Sergio Bardotti tiravamo mattina seduti sui gradini della fontana, con la chitarra. All’alba passava Andreotti, che andava a messa e poi in ufficio. Ogni volta si fermava a parlare con noi: ‘Com’è andata la notte, cos’avete fatto di bello?’”, ricorda. Ma non c’è solo quello con Andreotti, gli incontri straordinari sono una costante nella vita di Nicoletta Strambelli: casa di sua nonna era frequentata dal patriarca di Venezia, Angelo Roncalli, il futuro Papa Giovanni, che chiedeva all’attore Cesco Baseggio di insegnarli il veneziano “per parlare in dialetto con i fedeli. Oppure Ezra Pound. Io abitavo a Dorsoduro, a san Barnaba, lui alla Giudecca. Un giorno lo incontrai con sua moglie e mi comprarono un gelato. Divenne una consuetudine passeggiare con il poeta”. Poi, quando approda a Roma, nei mitici anni del Piper, ecco l’incontro con Gianni Boncompagni, che scrisse per lei Ragazzo triste (“Dicevo: Gianni, noi non siamo tristi, siamo allegri, giovani, belli… E lui: vedrai che funziona. Funzionò”), Arbore, Tenco e poi ancora Renato Zero, Loredana Bertè. Ma è stata anche amica di Jimi Hendrix, che rivide a Londra poco prima che morisse: “Una persona stupenda. Scriveva cose classiche, non ne poteva più della parte del maledetto che spaccava le chitarre e suonava con i denti. Ma i produttori lo vollero così, sino alla fine”.

Il capitolo più complesso? Quello sui matrimoni, tra grandi amori, passioni brucianti e svolte da soap. Cinque nozze, di cui solo tre vere. Le prime furono quelle con Gordon Fagetter, batterista a Londra, le seconde con l’antiquario romano Franco Baldieri: si incontrano una sera, passano la notte insieme e il mattino vanno in Campidoglio a chiedere i documenti per sposarsi. “Cavallina, la spia dei paparazzi, avvisò tutti: ‘C’è Patty Pravo che si sposa!’. Ero senza trucco, per fortuna sopra il pigiama avevo messo la pelliccia”. Poi arrivò Riccardo Fogli, che per lei lascia i Pooh. “Come dargli torto?”, ironizza la Pravo. “In realtà ho saputo solo dopo che il suo manager l’aveva costretto a scegliere: non avrei mai voluto che si separasse dagli altri. Ci sposammo in Scozia, con il rito celtico”. Finisce con lei che va a Londra per incidere un disco di Vangelis e lì incontra il bassista Paul Martinez e il chitarrista Paul Jeffrey. “Erano bellissimi, e ci amammo in tre”. Alla fine, decide di sposare Martinez (“Erano sempre loro a volersi sposare, e mi pareva brutto dire di no”) però parte per l’America con Jeffrey. “Scendemmo allo Chateau Marmont, a Los Angeles, e ci restammo un anno. Il problema sorse quando a San Francisco incontrai un altro musicista, Jack Johnson. Stracciai contratti miliardari con Jeffrey e lo lasciai lì. Ma venne fuori che le nozze con Baldieri non erano state annullate. L’avvocato mi tranquillizzò: la bigamia era punita; ma io sarei stata trigama. E la trigamia nel codice penale non è contemplata”. E oggi è innamorata? “Ora sono felicemente sola”.

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