La manifestazione antifascista diventa il primo ponte per un nuovo dialogo tra Pd e M5s dopo mesi di distanze marcate e un’opposizione al governo Meloni che non si è mai fatta davvero univoca, concorde e stabilmente coordinata. Tra le migliaia – 40mila secondo i sindacati della scuola che lo hanno organizzato – in corteo a Firenze dopo il blitz di alcuni studenti di Azione studentesca fuori dal liceo Michelangiolo, ci sono anche la segretaria del Pd Elly Schlein e il presidente M5s Giuseppe Conte, ‘attovagliati’ dal segretario della Cgil Maurizio Landini. Per la neo eletta leader dem si è trattato della prima uscita pubblica, accolta da applausi e cori di molti manifestanti. Ma soprattutto è stato il luogo in cui rompere il ghiaccio con Conte nella sua nuova veste di leader del partito di centrosinistra. Prima si abbracciano e poi si mettono in disparte sul palco, parlano a lungo, fitto fitto, le mani a coprire la bocca, la voce diretta nell’orecchio che così nessun altro senta. I due hanno rilasciato separatamente dichiarazioni di netta apertura nei confronti dell’altra forza politica, pur rimanendo le distanze soprattutto sul sostegno all’Ucraina.

Scuola, sanità pubblica e difesa della Costituzione sono alcuni dei temi su cui è possibile una convergenza e un lavoro comune di Pd e M5s: sono stati queste le architravi del primo faccia a faccia tra la segretaria dem e il presidente M5s. “Hanno condiviso l’importanza di essere in questa piazza – ha spiegato chi ha avuto modo di parlare con i due leader politici – Entrambi sono rimasti colpiti dalla forza e dall’energia prodotta dalla mobilitazione della piazza”. Resta la distanza sul sostegno all’Ucraina. “Mai stato in discussione”, ha sottolineato la segretaria Pd confermando implicitamente il sì all’invio di armi. Anche se è tornata a ricordare che “la sinistra deve continuare a perseguire un mondo di pace, un futuro di pace e deve chiedere all’Unione europea un protagonismo diplomatico”.

Al centro del suo intervento anche altri “temi concreti”, come li ha chiamati, sui quali provare a lavorare insieme a “M5s e sinistra ecologista”: difesa del lavoro, salario minimo e battaglia contro l’autonomia differenziata. All’apertura di Schlein a un lavoro comune fanno eco le parole di Conte: “Il fatto che oggi noi ci ritroviamo qui col neo segretario del Pd vuol dire che su battaglie concrete noi ci siamo, battaglie di valori e di principi che ci riguardano tutti. Battaglie che non riguardano solo le forze progressiste perché qui stiamo difendendo principi costituzionali”, dice il leader M5S. E chi gli chiede della competizione a sinistra, risponde: “Il problema non è il primato o la leadership della sinistra. A noi come Movimento cinque Stelle interessa lavorare per rafforzare l’azione politica di forze progressiste. Se col nuovo vertice del Pd si rafforzerà questo orizzonte ben venga per tutta l’Italia”.

L’arrivo di Schlein insomma sembra aver riaperto quel dialogo che l’ex segretario Enrico Letta aveva raffreddato, accusando i 5 stelle di aver contribuito alla caduta del governo guidato da Mario Draghi. Nicola Fratoianni ha aggiunto: “Penso che serva un’alleanza che metta insieme Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra e che poi si provi ad allargare su un programma di cambiamento per il Paese”. Mentre il verde Angelo Bonelli ha rimarcato l’assenza di Azione-Italia Viva dalla piazza di Firenze: “Calenda e Renzi sbagliano per la manifestazione di oggi. È un errore non esserci”. E ha aggiunto che la piazza fiorentina “non è il luogo per fare prove tecniche del campo largo”. Tuttavia “dopo l’elezione di Elly Schlein abbiamo il dovere di costruire un’alleanza con minimo comune di valori” e su questo è “necessario lavorare fin dai prossimi giorni”. Il cantiere è aperto.

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