È la sera del 3 marzo 2020, la zona rossa a Codogno e in altri 10 comuni del Lodigiano è già in vigore da una settimana, dopo la notizia del primo caso Covid confermato in Italia. Si sta valutando di chiudere anche la Val Seriana, in particolare i comuni di Alzano e Nembro, travolti dai contagi. È in questo contesto che il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, scrive un messaggio su Whatsapp a un imprenditore della zona: “Anch’io sarei stato drastico su ristoranti, bar, centri sportivi etc.. E invece le varie lobby li hanno lasciati aperti. Sbagliato. Se devi intervenire, intervieni in modo rigido, altrimenti non serve“. La chat è agli atti dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid.
Quei messaggi tra il sindaco e il titolare di una impresa locale testimoniano l’attesa e l’incertezza sull’istituzione della zona rossa nell’area. Con l’imprenditore che scriveva “ho sentito le novità che pare non siano buone. Diventiamo zona rossa?”. E il primo cittadino che rispondeva: “Adesso è più di una voce. Però aspettiamo, non sono convinto che la adottino subito”. “Dipende dai numeri, se continuano a crescere – osservava l’imprenditore -. Sinceramente avrei chiuso tutti i punti di aggregazione. Noto tutte le mattine anziani ai tavolini dei bar. Io li avrei chiusi. Cosi come i ristoranti“. E qui il sindaco replica, attribuendo appunto la colpa delle mancate chiusure alle “varie lobby”.
Il giorno seguente, il 4 marzo, il titolare dell’impresa locale scriveva di nuovo a Cancelli: “Appena ha qualche informazione sulla possibile zona rossa la prego di avvisarmi in modo tale che possa avere il tempo necessario per fermare l’azienda e metterla in sicurezza”. La replica: “Non sappiamo ancora nulla. Spero ci avvisino un po’ prima. C’è ancora qualcuno che ha speranza che non venga dichiarata. Vediamo”. Qualche ora dopo il sindaco replicava al suo interlocutore di non sapere ancora nulla, aggiungendo che “in passato informatori affidabili interni alle strutture avevano già detto così e poi non è successo”. Infine a sera Cancelli avvertiva l’imprenditore che “la decisione sembra rinviata a una valutazione sabato”.
Dagli atti dell’inchiesta emerge che il 5 marzo 2020 l’allora ministro della Salute Roberto Speranza sottoscriveva la bozza del Dpcm che disponeva la zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro. Quel testo non fu mai controfirmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due paesi della Bergamasca non furono mai chiusi. Quando l’attuale presidente del M5s è stato ascoltato dai pm di Bergamo il 12 giugno 2020 in qualità di persona informata sui fatti ha spiegato: “Il fatto che il 5 marzo 2020 la bozza fosse già sottoscritta dal ministro Speranza mi è stato riferito successivamente, credo dai miei collaboratori. Il documento firmato non è mai stato nelle mie mani”.
Giustizia & Impunità
Inchiesta Covid, il messaggio del sindaco di Nembro: “Io sarei stato drastico su locali e sport, invece le lobby li hanno lasciato aperti”
Il 3 marzo 2020 il primo cittadino del comune della val seriana, Claudio Cancelli, scriveva a un imprenditore lamentandosi per la mancata chiusura di ristoranti, bar e centri sportivi. La chat testimonia l’attesa e l'incertezza sull'istituzione della zona rossa
È la sera del 3 marzo 2020, la zona rossa a Codogno e in altri 10 comuni del Lodigiano è già in vigore da una settimana, dopo la notizia del primo caso Covid confermato in Italia. Si sta valutando di chiudere anche la Val Seriana, in particolare i comuni di Alzano e Nembro, travolti dai contagi. È in questo contesto che il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, scrive un messaggio su Whatsapp a un imprenditore della zona: “Anch’io sarei stato drastico su ristoranti, bar, centri sportivi etc.. E invece le varie lobby li hanno lasciati aperti. Sbagliato. Se devi intervenire, intervieni in modo rigido, altrimenti non serve“. La chat è agli atti dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid.
Quei messaggi tra il sindaco e il titolare di una impresa locale testimoniano l’attesa e l’incertezza sull’istituzione della zona rossa nell’area. Con l’imprenditore che scriveva “ho sentito le novità che pare non siano buone. Diventiamo zona rossa?”. E il primo cittadino che rispondeva: “Adesso è più di una voce. Però aspettiamo, non sono convinto che la adottino subito”. “Dipende dai numeri, se continuano a crescere – osservava l’imprenditore -. Sinceramente avrei chiuso tutti i punti di aggregazione. Noto tutte le mattine anziani ai tavolini dei bar. Io li avrei chiusi. Cosi come i ristoranti“. E qui il sindaco replica, attribuendo appunto la colpa delle mancate chiusure alle “varie lobby”.
Il giorno seguente, il 4 marzo, il titolare dell’impresa locale scriveva di nuovo a Cancelli: “Appena ha qualche informazione sulla possibile zona rossa la prego di avvisarmi in modo tale che possa avere il tempo necessario per fermare l’azienda e metterla in sicurezza”. La replica: “Non sappiamo ancora nulla. Spero ci avvisino un po’ prima. C’è ancora qualcuno che ha speranza che non venga dichiarata. Vediamo”. Qualche ora dopo il sindaco replicava al suo interlocutore di non sapere ancora nulla, aggiungendo che “in passato informatori affidabili interni alle strutture avevano già detto così e poi non è successo”. Infine a sera Cancelli avvertiva l’imprenditore che “la decisione sembra rinviata a una valutazione sabato”.
Dagli atti dell’inchiesta emerge che il 5 marzo 2020 l’allora ministro della Salute Roberto Speranza sottoscriveva la bozza del Dpcm che disponeva la zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro. Quel testo non fu mai controfirmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due paesi della Bergamasca non furono mai chiusi. Quando l’attuale presidente del M5s è stato ascoltato dai pm di Bergamo il 12 giugno 2020 in qualità di persona informata sui fatti ha spiegato: “Il fatto che il 5 marzo 2020 la bozza fosse già sottoscritta dal ministro Speranza mi è stato riferito successivamente, credo dai miei collaboratori. Il documento firmato non è mai stato nelle mie mani”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.