“Un aumento impressionante” della flotta russa nel Mediterraneo. A usare queste parole è stato, nel suo intervento alle Camere, il capo di Stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio Enrico Credendino, per descrivere le manovre militari in corso nelle acque vicine alle coste italiane da parte delle navi da guerra del Cremlino. Affermazioni che hanno trovato conferma nei tracciamenti effettuati dal sito Itamilradar.
Niente di particolarmente preoccupante, almeno per il momento, secondo le Forze Armate italiane che continuano a monitorare le mosse della flotta di Mosca composta, in questo caso, da una decina di unità. Ciò che potrebbe causare problemi è però l’atteggiamento “aggressivo” delle imbarcazioni russe che, in futuro, potrebbe anche causare incidenti.
Itamilradar informa della presenza del tanker Akademik Pashin e della fregata Ammiraglio Kasatonov che stanno navigando attualmente nel Canale di Sicilia dopo aver levato gli ormeggi dal porto siriano di Taurus. L’ipotesi più probabile è che le due navi stiano navigando in direzione dello Stretto di Gibilterra per poi tornare in Russia. La Pashin e la Kasatonov potrebbero essere presto sostituite dal tanker Kama e dalla fregata Ammiraglio Gorshkov che entreranno a breve nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez. In questo modo la flotta russa nel bacino non diminuirà.
Pochi giorni fa un altro tanker, la Kola, è entrato nel Mediterrraneo da Gibilterra. La nave si trova ora nel mar Jonio a Sud di Corfù e si sta dirigendo verso Nord. Potrebbe entrare nel mar Adriatico, dove è localizzato il gruppo Combat strike della portaerei americana George Bush. Movimenti che, al momento, rientrano nel campo delle provocazioni tra potenze, ma che devono essere monitorati con attenzione per evitare che possano provocare incidenti che farebbero aumentare i rischi di uno scontro nel Mediterraneo.