Il naufragio di Crotone non può e non deve rimanere solo una delle ormai troppe tragedie nel Mediterraneo che vengono dimenticate solo grazie al passare del tempo. È questo il messaggio lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all’università della Basilicata della strage di Cutro. “Di fronte all’evento drammatico avvenuto sulle coste calabresi il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell’Italia e della Ue, perché questa è la risposta vera”.

Parole dirette quelle del capo dello Stato, che non lascia spazio a messaggi equivocabili, fraintendibili o che diano modo ai diretti interessati di voltarsi dall’altra parte: governo e Unione europea devono dare risposte da subito. Risposte che dobbiamo a queste persone, prosegue il capo del Quirinale, semplicemente pensando alla tragicità delle immagini dell’evacuazione di Kabul dopo la presa del potere dei Taliban: “Sulle coste della Calabria si è verificata un tragedia che ha coinvolto e commosso il nostro Paese. I profughi afghani ci hanno fatto tornare in mente quanto il nostro Paese ha fatto due anni fa, con la presa del potere dei Talebani, per portare in Italia tutti i cittadini che hanno collaborato. Nessuno è stato lasciato, tutti sono stati accolti in Italia. Ci tornano in mente le scene dei cittadini che all’aeroporto imploravano un passaggio e ci fanno comprendere perché intere famiglie cercano di lasciare la loro terra per cercare un futuro altrove”.

Non è la prima volta che Mattarella chiede una svolta partendo dalle decine di morti del naufragio. Non solo il viaggio di pochi giorni fa a Crotone, ma anche le parole affidate a una nota nel giorno della tragedia e con le quali aveva lanciato un altro chiaro segnale all’Europa: questa “ennesima tragedia del Mediterraneo non può lasciare nessuno indifferente. Nell’esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi – cui va assicurata un’adeguata accoglienza – e il ringraziamento ai soccorritori, il presidente della Repubblica sollecita un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico. È altrettanto indispensabile che l’Unione europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei Paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive”.

Da Bruxelles è arrivato un flebile segnale, con la Commissione che, attraverso una sua portavoce, ha ricordato di aver ricevuto la lettera inviata da Giorgia Meloni e che una risposta arriverà a breve: “Siamo completamente d’accordo sul fatto che bisogna prendere delle misure ed ecco perché la presidente della Commissione ha parlato di raddoppiare gli sforzi per adottare il Patto sulla migrazione e l’attuazione del piano d’azione sulla rotta del Mediterraneo centrale”, ha spiegato. E da Palazzo Berlaymont hanno affermato di essere d’accordo con Mattarella sul fatto che “se non affrontiamo le cause alla base della migrazione ci troveremo davanti ad altre tragedie”. E questo indipendentemente dai motivi dietro alle migrazioni: “Le vite vanno sempre salvate”.

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