Dopo diversi anni di studio e analisi del mercato delle armi e dell’export militare, l’Osservatorio sul transito delle armi nei porti “The Weapon Watch” ha presentato a Genova un manuale per consentire a chiunque di collaborare al controllo delle armi che transitano lungo la filiera della logistica. “Il commercio delle armi è regolato dalla legge 185 del 90 e da diversi trattati internazionali – spiega Carlo Tombola, autore dell’opuscolo scaricabile gratuitamente sul sito dell’osservatorio – eppure ci sono conflitti di interessi enormi tra i controllori, che sono i singoli governi, e i controllati, che sono gli stessi stati che spesso trascurano di verificare la destinazione finale degli armamenti”.
Partendo dal caso delle armi destinate alla guerra in Yemen che transitano con cadenza mensile dal porto di Genova verso l’Arabia Saudita, gli analisti dell’osservatorio spiegano come: “Attraverso il manuale vogliamo fornire uno strumento a tutti gli attivisti, ma in particolare i lavoratori del settore della logistica, per saper comprendere le rotte e leggere le etichette che descrivono la tipologia di armamenti e le bolle di accompagnamento, decifrare dati che vengono sempre resi opachi dalle aziende e dai report ministeriali”.
Nell’elenco fornito ogni anno dal Governo, per legge, le aziende produttrici ed esportatrici di armi dichiarano quanto e cosa vendono, ma non sono specificati i dettagli dei destinatari delle vendite, rendendo difficile comprendere dove vadano gli armamenti se non aggiungendo ai dati ufficiali l’osservazione di lavoratori, attivisti e ascoltando le dichiarazioni con le quali a volte le stesse aziende comunicano i loro accordi commerciali.