Anche quest’anno durante la Giornata internazionale della donna dell’8 marzo è previsto uno sciopero generale e nazionale dal lavoro di alcuni settori, pubblici e privati. Alla mobilitazione, oltre a sanità e istruzione, si è associato anche il settore del trasporto pubblico.
A Milano e in Lombardia è previsto la sciopero dei treni gestiti da Trenord, per 24 ore, e di tutti i convogli Atm, comprese le linee della metropolitana, che saranno in servizio dal mattino al tardo pomeriggio, fino alle 18. Le linee potrebbero risentire dello sciopero dopo le 18, fino al termine del servizio. Bus, tram e filobus potrebbero invece non essere garantiti dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 fino al termine del servizio. Ulteriori informazioni sono riportate sul sito Atm.
Prevista una riduzione dei mezzi pubblici anche a Roma. Atac, Astral, Roma Tpl e Cotral hanno annunciato le fasce in cui garantiranno il servizio: la mattina presto, prima delle 8:30, e la fascia oraria 17-20.
A Bologna trasporto pubblico bloccato dalle 8:30 alle 16:30 e poi dalle 19:30 fino al termine della giornata. Previste ventiquattro ore di sciopero anche a Napoli e a Torino, garantiti i servizi urbani e suburbani e il funzionamento della metropolitana dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15.
I disagi alla normale circolazione coinvolgeranno anche i treni, a causa dello sciopero nazionale dei dipendenti del gruppo Fs Italiane, a partire dalle 21 di martedì 7 marzo alle ore 21 di mercoledì 8 marzo 2023.
Trenitalia fa sapere che “circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity” e che “si impegna ad assicurare la quasi totalità dei collegamenti, con possibili leggere modifiche al programma dei treni regionali. Garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali dalle 6 alle 9 e dalle ore 18 alle 21”.
Oltre al trasporto pubblico, lo sciopero riguarderà anche l’istruzione, visto che è chiamato all’astensione dal lavoro anche tutto il personale docente italiano, insieme ai dirigenti e al personale Ata, sia di ruolo che precario. Lo sciopero potrà creare disagio anche ai servizi sanitari, garantiti soltanto ai livelli minimi. I sindacati che l’hanno proclamato sono Adl Cobas, Cobas Sanità Università e Ricerca, Cub, Slai Cobas per il sindacato di classe e Usb. Aderiscono Cub Sanità, Usb Pi, Usi Cit e Usi educazione. Lo sciopero è indetto contro la violenza sulle donne e in supporto dei loro diritti, a partire da quelli all’aborto e all’eguaglianza salariale.