Trenta anni fa il portiere era considerato il futuro del calcio italiano. Il 2 giugno 2022 è stato arrestato in flagranza di reato perché stava vendendo cocaina ad alcune persone. Lunedì 6 marzo la decisione del giudice
Marco Caterini è passato dall’essere il titolare della Nazionale under 15 alla condanna ad un anno e sei mesi per spaccio di cocaina e resistenza a pubblico ufficiale. Caterini era considerato una promessa del calcio italiano, poiché capace di essere il titolare a discapito della leggenda Gianluigi Buffon. Cresciuto nelle giovanili della Roma, il 45enne ha bruciato le tappe, dimostrandosi una certezza tra i pali sin da ragazzo. Tra i 14 e i 16 anni sono tanti i successi ottenuti nello sport, tra cui Coppa Italia Primavera, Scudetto Allievi, Torneo Internazionale di Parigi. A 14 anni l’esordio in Nazionale Under 15, con 5 presenze all’attivo, e la soddisfazione di aver difeso anche i pali dell’Under 16.
Tuttavia, la carriera di Caterini non ha lo stesso sviluppo positivo di quella dei suoi ex compagni Totti e Buffon. L’arresto per spaccio di cocaina avviene la mattina del 2 giugno 2022, in via Manfredonia, a Roma, quando una pattuglia dei carabinieri vede un uomo che sta per consegnare nove involucri di cocaina a due clienti. I militari bloccano il venditore, mentre gli acquirenti riescono a fuggire. L’uomo fermato è Marco Caterini, che tenta di scappare. Nasce una colluttazione con le forze dell’ordine, che termina con le manette ai polsi dell’ex portiere della Nazionale Under 16. Lunedì 6 marzo si è presentato in aula ed è stato condannato ad un anno e sei mesi, come chiesto dal pm Mario Pesci.