Azouz Marzouk, padre del piccolo Youssef e vedovo di Raffaella Castagna, entrambe vittime della strage di Erba (Como) avvenuta nel dicembre 2006, è stato condannato a due anni e sei mesi per diffamazione a mezzo stampa. Secondo quanto riportano i quotidiani La Provincia di Como e Il Giorno, il giudice monocratico del tribunale di Como ha deciso anche che il 42enne tunisino dovrà risarcire Giuseppe e Pietro Castagna, fratelli della moglie morta, con 35 mila euro ciascuno.

La condanna è stata emessa per le dichiarazioni di Marzouk su un articolo uscito sulla testata on line “il24.it” nel febbraio 2019. Nell’articolo, titolato “Strage di Erba, intervista ad Azouz Marzouk” il tunisino, dialogando con il giornalista Pietro Di Marco – per il quale il reato è stato estinto per avvenuto risarcimento – chiedeva di “indagare sulla famiglia Castagna” perché “mio figlio Youssef conosceva l’assassino”. E ancora: “lo ha ucciso qualcuno vicino a mia moglie. Basta leggersi le carte per capire che fosse qualcuno che voleva l’eredità di mia moglie”.

Dichiarazioni in contrasto con le sentenze passate in giudicato e che hanno condannato all’ergastolo i vicini di casa Rosa Bazzi e Olindo Romano per omicidio volontario plurimo. Marzouk non si è presentato in aula. Durante il dibattimento hanno parlato le parti lese. In particolare Pietro Castagna, che con il fratello aveva presentato denuncia, pur ritenendo legittimo il pensiero innocentista, aveva rimarcato come questo non potesse in alcun modo essere utilizzato per colpire altre persone.

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