“Ecco la carta che può annullare il processo plusvalenze“, “l’assist del Tar può cancellare il -15 in classifica“. I due principali quotidiani del gruppo Gedi di proprietà della famiglia Elkann, La Repubblica e La Stampa, rilanciano così – dandole grande visibilità sui loro siti – la notizia sulla decisione del Tar del Lazio che ha dato ragione alla Juventus e stabilito che la nota della Covisoc alla Procura federale contenente i “chiarimenti interpretativi” sulla vicenda delle plusvalenze deve essere consegnata alla difesa, quindi ai legali del club bianconero. Cosa significa? I quotidiani di proprietà di John Elkann sottolineano la notizia, che nel corso della mattinata di oggi è stata perfino in primo piano sui siti di La Repubblica e La Stampa, quindi ritenuta più importante della guerra o del naufragio di Cutro, Nei titoli dei loro articoli, i due quotidianiriportano quella che nei fatti è la tesi difensiva della Juventus, che spera di farsi cancellare i 15 punti di penalizzazione e per questo ha presentato ricorso al Collegio di Garanzia del Coni: secondo l’interpretazione dei legali bianconeri, infatti, quel documento farebbe anticipare la data in cui il procuratore federale Giuseppe Chiné ha saputo delle presunte irregolarità riguardanti le plusvalenze. Partendo da questo presupposto, la difesa chiede l’annullamento del processo sportivo (e quindi della penalizzazione) per decorrenza dei termini. Ma non è detto che questa interpretazione venga accolta dai componenti del Collegio di Garanzia del Coni. La “vittoria” al Tar della Juventus quindi potrebbe anche non avere alcun effetto sul procedimento sportivo e sulla penalizzazione.

La decisione dei giudici amministrativi è contenuta in due sentenze che concedono una settimana di tempo alla Covisoc per “ostendere” – ovvero consegnare – la copia della nota della Procura federale contenente i “chiarimenti interpretativi” e datata 14 aprile 2021. Il pronunciamento del Tar fa seguito ai due ricorsi presentati dal dirigente bianconero Federico Cherubini e dall’ex dirigente Fabio Paratici. La Covisoc è la commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche. Nella primavera di due anni fa ci fu appunto un carteggio tra l’organo di vigilanza e la Procura Figc su alcune operazioni ritenute sospette: la Covisoc ha proceduto ad una segnalazione in ordine alla valutazione degli effetti della cessione dei calciatori sui bilanci di alcune società professionistiche ai fini dell’iscrizione ai rispettivi campionati.

Per la procura quel documento è un atto preindagine, per la difesa invece segna l’inizio dell’inchiesta sportiva che porterà un anno dopo all’assoluzione di tutti gli imputati. Una sentenza confermata poi dalla Corte federale d’appello, prima che la procura Figc ottenesse la riapertura del processo sulla base degli elementi emersi dall’inchiesta Prisma della Procura di Torino. La Corte federale d’Appello della Figc a gennaio ha deciso quindi di penalizzare la Juventus di 15 punti in classifica. Ora la Juventus spera che la carta Covisoc possa inficiare la partenza del procedimento e quindi far saltare la penalizzazione.

Il club bianconero ha presentato più volte (già ad aprile 2022) un’istanza di accesso difensivo e di accesso civico generalizzato ai fini del rilascio di copia della nota della Procura Federale, ma la Covisoc ha sempre risposto che la richiesta non poteva essere evasa in quanto da indirizzarsi alla Procura Federale. Ad avviso del Tar, dopo una lunga sentenza tecnica sul tema dibattuto, è un dato decisivo “la mancanza di una puntuale disciplina di tutela dell’accesso nell’ordinamento sportivo” e “in assenza di una puntuale disciplina dell’accesso difensivo in materia di ordinamento sportivo, il ricorso in esame “è senz’altro ammissibile” essendo evidente l’interesse dei ricorrenti. Da tutto ciò consegue che il no della Covisoc alla consegna dell’atto richiesto, “la quale costituisce la sostanza del diniego qui impugnato, è illegittima“. Questo ha stabilito il Tar, ma a decidere le sorti dei 15 punti di penalizzazione sarà comunque il Collegio di garanzia del Coni.

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