Scontro rovente a L’aria che tira (La7) tra l’imprenditrice bresciana, Loretta Forelli, da sempre contraria al reddito di cittadinanza, e il giornalista Andrea Purgatori. Il dibattito è incentrato sul caso di una ristoratrice milanese, Savina Perchinelli, che percepisce il reddito di cittadinanza da quando ha dovuto chiudere la sua attività a causa della pandemia.
“Io rientro tra i cosiddetti occupabili – spiega Savina Perchinelli – e da molto tempo cerco invano un lavoro. L’ultima proposta di lavoro che ho avuto risale alla scorsa settimana. L’ho accettata ma qualche giorno dopo l’hanno ritirata perché ho figli e mi si chiedeva di lavorare 10-12 ore al giorno. Hanno preferito prendere una donna più giovane senza figli. Ormai l’Italia è diventata tutt’uno, non c’è più differenza tra Nord e Sud. Non riusciamo a fare la spesa, ma vogliamo lavorare”.
Interpellata, Loretta Forelli premette di voler regalare alle donne presenti una mimosa virtuale in segno di simpatia, guadagnandosi la battuta del sociologo Domenico De Masi che replica: “Regali piuttosto posti di lavoro”.
Poi applaude la scelta compiuta dal governo Meloni, lamentando l’assenza di personale nel bresciano: “Non sarà perfetto il Mia, però lasciamola lavorare ‘sta Meloni. Bisogna dare l’opportunità al governo di ridurre il reddito di cittadinanza in modo da ridimensionare chi ha voglia di lavorare“.
“Mi scusi, queste sono chiacchiere – insorge Purgatori – Se quella signora di Milano viene a lavorare da lei, quanto prenderà di stipendio? E dove lascerà i figli? Come farà a lavorare? Risponda a questo, non dica ‘Lasciamo lavorare la Meloni’, perché sono solo chiacchiere”.
“Io non dico chiacchiere”, ribatte l’imprenditrice.
Interviene poi un’amica di Savina Perchinelli: “Io non prendo il reddito di cittadinanza, ma difendo questa misura che dà dignità ai cittadini. La signora Meloni che dice di essere cristiana che coscienza ha? Prende 500 euro al giorno e vuole dare meno di 500 euro al mese”.
E Perchinelli aggiunge: “Io non capisco perché gli imprenditori non vanno ai centri dell’impiego per cercare personale, dove ci sono i percettori di reddito iscritti come me“.