Più tasse per i più ricchi per finanziare Medicare, il programma di assistenza sanitaria per gli over 65, e garantirne la solvibilità per 25 anni. È la proposta del presidente Usa Joe Biden, che in un intervento sul New York Times ha anticipato come nella manovra economica che presenterà giovedì a Filadelfia, l’aliquota destinata al finanziamento di Medicare passerà dal 3,8% al 5% per i redditi superiori ai 400mila dollari l’anno. La Casa Bianca non ha fornito cifre dettagliate sul gettito che se ne ricaverà, ma nelle casse del governo federale dovrebbero entrare oltre 117 miliardi di dollari in più nell’arco di 10 anni, secondo le stime fornite a febbraio dal Tax Policy Center.
“Questo modesto aumento per i contributi Medicare per i redditi più alti manterrà il programma forte per i decenni a venire”, scrive Biden. Il presidente ha definito Medicare “una garanzia solida come la roccia sulla quale gli americani contano al momento della pensione”. Sono oltre 65 milioni i cittadini Usa che usufruiscono del programma di assistenza sanitaria, che costa ai contribuenti circa 900 miliardi di dollari all’anno. Il numero di anziani che fanno affidamento su Medicare è destinato ad aumentare, col progressivo invecchiamento della popolazione. Di qui il problema del suo finanziamento da parte del governo federale, che senza tagli alle prestazioni o aumenti delle tasse sarebbe destinato a ridurre al 90% le sue prestazioni entro il 2028. Una lezione istruttiva per la “vecchia” Europa e in particolare per l’Italia, dove la popolazione attiva declina a ritmi preoccupanti.
L’approvazione della proposta del presidente da parte del Congresso si rivelerà comunque difficile, con la Camera dei rappresentanti controllata dai Repubblicani e con i Democratici che dispongono di un’esigua minoranza al Senato. Il piano di Biden è una sfida aperta alla filosofia dei Repubblicani, che puntano ancora a una riduzione del peso fiscale per favorire la crescita economica, come fece la precedente Amministrazione Trump nel 2017. E tuttavia, i tagli fiscali varati da Trump hanno favorito in maniera sproporzionata le famiglie e le aziende più ricche e contribuito ad un forte aumento del deficit, visto che la crescita promessa dall’ex presidente non si è materializzata anche a causa della pandemia. La questione del peso del fisco sull’economia non è l’unico motivo di contrasto tra la Casa Bianca e i Repubblicani. Biden e il Congresso dovranno entro l’estate trovare un compromesso sull’aumento del tetto del debito, pena il rischio di default, che potrebbe trascinare l’economia Usa in recessione.