“Chiediamo all’Unhcr di intervenire pubblicamente per denunciare insieme a noi la situazione in via Cagni”. A dirlo le associazioni umanitarie che negli scorsi mesi hanno assistito le persone costrette a dormire per giorni su un marciapiede di fronte all’ufficio della Questura di via Cagni a Milano per provare a chiedere la protezione internazionale. Un diritto sancito dall’articolo 10 della Costituzione ma che oggi è “limitato”, secondo la denuncia delle associazioni che oggi hanno portato la loro voce di fronte alla sede milanese dell’Agenzia Onu per i rifugiati. Il problema non è solo burocratico ma anche “politico” racconta Iacopo Imberti, volontario del Naga: “C’è un disegno ben preciso da parte di questo governo e di quelli precedenti di ostacolare il diritto d’asilo. Ormai abbiamo diversi indizi e la situazione in via Cagni è l’esempio lampante”.