Il ministero dell’Economia ha raccolto 9,9 miliardi di euro dal collocamento del nuovo Btp Italia indicizzato all’inflazione, iniziato il 6 marzo e concluso il 9. Il nuovo titolo, con scadenza a 5 anni – data godimento al 14 marzo 2023 e data scadenza al 14 marzo 2028 – e un tasso cedolare (reale) annuo definitivo pari al 2%, sarà pagato in due cedole semestrali insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre. Nella prima fase, dedicata a investitori individuali e affini, sono stati conclusi 327.323 contratti per un controvalore di 8,5 miliardi.
Le contrattazioni hanno registrato una domanda più sostenuta nel primo giorno. Il numero di contratti conclusi con i “piccoli” “è stato il secondo più elevato registrato nelle emissioni BTP Italia”, commenta il Mef, “denotando una significativa partecipazione da parte dei risparmiatori retail, ai quali è specificatamente dedicato tale strumento. Questo risultato si mostra pienamente in linea con la strategia del Tesoro degli ultimi anni, finalizzata alla crescita della quota dei risparmiatori retail, in un’ottica di ampliamento e diversificazione della base degli investitori”. Circa il 70 per cento dei contratti sottoscritti nella prima fase è stato di importo inferiore ai 20.000 euro e il 93% sotto i 50mila. Il taglio medio, pari a 26.161 euro, è stato il più basso mai registrato nelle emissioni di BTP Italia.