Moda e Stile

Miu Miu chiude le sfilate parigine con una donna in culotte intellettuale e un po’ birichina. Miuccia Prada: “Volevo guardare alla moda da un punto di vista personale”

A chiudere la sfilata ci ha pensato Emma Corrin, la Lady Diana della serie Netflix: il suo look, con la mutanda-gioiello dorata, il collant nero velato e il maglioncino bon ton beige è già iconico. D'altra parte, non dimentichiamo che Miu Miu è stato il brand più desiderato del 2022

di Ilaria Mauri

La borsetta matelassé portata nell’incavo del braccio, il mazzo di chiavi tenuto in mano e gli occhiali da sole scuri. E poi il tacchetto e il cappottino con il blazer e la maglia di cachemire che lasciano scoperte le lunghe gambe affusolate. Come se fosse appena uscita di casa con il passo svelto e la testa già rivolta altrove. La donna Miu Miu è una sofisticata intellettuale un po’ birichina. La collegiale che “rubava” i vestiti dall’armadio della mamma è cresciuta ed è ora una donna in carriera che gioca consapevolmente con la propria femminilità. È la zia single che cattura l’attenzione ai pranzi di famiglia e fa invidia con la sua libertà. Dopo il successo delle microgonne e dei completini “sforbiciati” delle scorse stagioni, Miuccia Prada porta questa volta in passerella l’equilibrio perfetto tra pensiero e vanità, una riflessione sulla potenza dell’osservazione che ci porta a carpire pulsioni ed ossessioni che altro non sono se non il riflesso di ciò che già è nascosto in noi. Lo fa con la nuova collezione Autunno/Inverno 2023-24 di Miu Miu “Ways of looking” già cult e oggetto di desiderio.

“L’idea al centro di questa collezione era guardare alla moda da un punto di vista personale“, spiega la stilista ai margini della sfilata che si è tenuta martedì 7 marzo al Palais d’Jena, la sede parigina del Consiglio economico, sociale e ambientale ormai luogo d’elezione per il brand giovane di casa Prada, mentre la capitale francese era paralizzata dagli scioperi e dalle manifestazioni messi in atto contro la riforma delle pensioni varata dal governo. Un concetto, quello del punto di vista personale, amplificato anche dalle passerelle sopraelevate e dai maxi schermi opera dell’artista sudcoreana Geumhyung Jeong, che ha ridefinito con questa installazione lo spazio architettonico anni ’30 creando una geometria di sguardi che cattura i dettagli. “Mi interessa sempre molto il modo in cui le persone vedono le cose, la loro considerazione. Il motivo per cui alcuni sono attratti da certe idee, mentre altri le rifiutano. Questa collezione esplora l’idea del guardare, il concetto che – attraverso uno studio attento – i capi possono essere trasformati sia nel modello che nel modo in cui vengono indossati. Come la moda e il disegno possano cambiare le percezioni, anche di cose che pensiamo di conoscere. È un invito a riconsiderare”.

Ecco allora che tutto questo si traduce in una collezione che riconsidera i capisaldi del guardaroba femminile secondo la Signora della Moda e li consegna al presente con un occhio del tutto nuovo e contemporaneo. Ecco quindi tornare il twin-set, i collant portati alti fin sopra i cardigan a dolcevita e le maglie da cui spunta un girocollo bianco, i completini bon ton bianchi con micropois neri super sexy con le loro trasparenze, gli slipdress ricamati, e poi gli occhiali anche da vista sottili, così sofisticatamente provocanti. Miuccia gioca ancora una volta con le silhouette e accorcia ulteriormente gli orli eliminando ogni via di mezzo: la gonna è al ginocchio o diventa una culotte gioiello tempestata di cristalli. E poi i volumi, che si concentrano sulla parte superiore del corpo con una stratificazione di soffici blazer in cashmere, felpe con cappuccio, cappottini e bomber in pelle o nei tessuti tecnici tanto cari a Prada. Le proporzioni vengono alterate attraverso il disegno e il taglio, le forme esagerate e il layering per influenzare il rapporto dei capi con il corpo. Anche ciò che ci è più familiare risulta nuovo grazie al processo di risignificazione qui in atto. La palette è calda e avvolgente, va dai rassicuranti toni cammello ai grigi per poi accendersi con tocchi sparkling.

L’incastro di vedo e non vedo apre un affaccio sul mondo creativo di Miuccia Prada, rivela nuovi scorci d’osservazione e di interpretazione del corpo. Nell’aria c’è un certo languore, enfatizzato anche dalle note sensuali dei sassofoni di Frédéric Sanchez: in passerella, le modelle ancheggiano con naturalezza sulle nuove slingback nere con laccetti, già un must. A chiudere la sfilata ci ha pensato Emma Corrin, la Lady Diana della serie Netflix: il suo look, con la mutanda-gioiello dorata, il collant nero velato e il maglioncino bon ton beige è già iconico. D’altra parte, non dimentichiamo che Miu Miu è stato il brand più desiderato del 2022 secondo il Lyst Index.

Miu Miu chiude le sfilate parigine con una donna in culotte intellettuale e un po’ birichina. Miuccia Prada: “Volevo guardare alla moda da un punto di vista personale”
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