C’è una contraddizione nella ricostruisce della notte del naufragio sulla spiaggia di Steccato di Cutro offerta dalla Guardia costiera e ora finita agli atti dell’inchiesta della procura di Crotone. E se non si tratta di contraddizione, è almeno una sottovalutazione. Oppure un vero e proprio errore nel “pesare” la segnalazione di Frontex, visto quanto poi avvenuto in seguito. Il “film” minuto per minuto, già in parte venuto alla luce negli scorsi giorni, è interessante nel racconto della prima mezz’ora che segue l’alert lanciato dall’Agenzia europea per la difesa dei confini.
Il centro di coordinamento di ricerca e soccorso della Guardia costiera (MRCC) conferma di aver ricevuto alle 23.03 la segnalazione di Frontex di una “imbarcazione sospetta”, segnala Repubblica. Alle 23.34, appena mezz’ora dopo, MRCC contatta l’Autorità marittima di Reggio Calabria inoltrando la mail di Frontex parlando ancora di “imbarcazione sospetta” ma con una precisazione: “Non si evidenziano elementi riconducibili al fenomeno migratorio”. E si sottolinea che “i dati disponibili sono di una barca a motore, di medie dimensioni, che naviga con rotta 296 gradi a 6 nodi. In coperta è visibile solo una persona anche se risulta possibile che ci siano altre persone sottocoperta”.
Nel ‘red room’ della Guardia costiera cosa hanno dunque pensato che fosse quella barca che procedeva a 40 miglia dalle coste calabresi con una risposta termica “significativa”, i “boccaporti aperti” e priva di attrezzatura di salvataggio visibile? E che, come scrive lo stesso centro di coordinamento dopo la mail di Frontex, “risulta possibile” che trasporti “altre persone sottocoperta”. Non solo, perché nella relazione si ricordava anche quel “flusso di chiamata dalla barca verso la Turchia”, evidenziato dall’aereo Eagle 1 di Frontex proprio perché da quel Paese parte la rotta verso la Calabria. Il resto della ricostruzione è già nota: l’uscita della Guardia di finanza, il rientro delle due imbarcazioni, fino alla prima segnalazione di allarme alle 4 del mattino di quella imbarcazione con 180 persone a bordo per la quale 5 ore prima non si evidenziavano “elementi riconducibili al fenomeno migratorio”.