Ha aperto il fuoco nella mischia durante la riunione che si teneva tra i fedeli all’interno di una chiesa di testimoni di Geova, nel quartiere di GroßBorstel, ad Amburgo. Una sparatoria di cui non si conosce il movente che ha ucciso otto persone, ferendone gravemente altre otto. La strage è avvenuta nella tarda serata del 9 marzo: ad aprire il fuoco una “persona” che, ha scritto su twitter la polizia locale, è stata trovata “senza vita in una chiesa a GroßBorstel” e le autorità presumono “possa essere l’autore del reato”. Secondo Der Spiegel si tratta di un ex membro della stessa comunità, fra i 30 e i 40 anni. Ha colpito con una pistola ma non si sa ancora se fosse o meno detenuta legalmente. Stando all’Hamburger Abendblatt, 17 persone sono rimaste illese. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha deplorato “il brutale atto di violenza”, dedicando i suoi “pensieri a loro e alle famiglie”, mentre il ministro dell’Interno Nancy Faeser si è detta “scioccata”.
La polizia, intervenuta velocemente sul posto poco dopo la sparatoria, ha lanciato l’allerta, e ha chiesto ai residenti della zona e dei quartieri limitrofi di restare chiusi in casa, affermando in un primo momento che “l’allarme” fosse “in corso” e che ci fosse “pericolo estremo” per le strade della città. Inizialmente si è infatti temuto che a colpire fossero state una o più persone, datesi poi alla fuga. Nelle ore successive, un portavoce delle forze dell’ordine ha chiarito che non ci fossero indizi che potessero confermare questo timore e l’allarme è rientrato. Gli inquirenti hanno catalogato l’accaduto come “Amoktat”, il termine che si usa in tedesco per definire il gesto folle di chi spara nella massa.
“Siamo stati allertati alle 21.15, e poiché eravamo molto vicini all’edificio, siamo arrivati velocemente sul posto”, ha detto la polizia nello statement ufficiale. “Gli agenti entrati nella palazzina a tre piani hanno sentito sparare ancora un colpo. E al piano di sopra è stato rinvenuto un uomo, poi deceduto“. Non è chiaro che tipo di riunione fosse in corso nella chiesa della setta, dove si tiene una messa due volte alla settimana, proprio nelle ore serali. “Le notizia sugli spari nella chiesa dei testimoni di Geova sono sconvolgenti”, ha commentato il sindaco Peter Tschenscher su Twitter, esprimendo “profondo cordoglio per le vittime e per le loro famiglie”. “Le forze dell’ordine lavorano intensamente alle indagini”, ha poi assicurato. Anche l’arcivescovado ha espresso il suo cordoglio: “Ad Amburgo più persone sono rimaste vittime di un brutale atto criminale. C’è ancora molto da chiarire. Siamo scioccati. E preghiamo insieme. Il nostro pensiero va a chi è rimasto ferito e a chi è stato strappato alla vita”.