Questa volta il ministro dell’Istruzione – dopo che per alcune ore le opposizioni avevano chiesto una dichiarazione – ha condannato. Dopo il silenzio sugli scontri a Firenze e l’attacco alla circolare della dirigente scolastica e dopo la polemica sugli elogi al preside “coraggio” di Milano, Giuseppe Valditara si è espresso sull’esposizione a Brescia di uno striscione contro l’Anpi. “Con riguardo ai fatti di Brescia, osservo che la nostra Costituzione è democratica e antifascista. Io onoro la nostra Costituzione. Ogni provocazione di stampo antidemocratico o di stampo fascista trova ora e troverà sempre da me una netta condanna ai fatti“.
I fatti sono che il gruppo di destra Blocco Studentesco ha attaccato l’Associazione nazionale dei partigiani con uno striscione fuori dalla scuola bresciana Andrea Mantegna di Brescia dove era stata organizzata una conferenza dell’Anpi. “La Resistenza è una cagata pazzesca!” la frase sullo striscione affisso nella notte. “A quasi ottanta anni dall’inizio della guerra civile, invece che cercare una pacificazione, vengono ancora diffuse falsità sul conflitto fratricida che coinvolse la nostra Nazione” scrive il movimento di destra. “I partigiani – prosegue la nota – furono i complici della strage degli italiani d’Istria, di Fiume e della Dalmazia e che ancora esaltano Tito, il mandante della persecuzione dei nostri connazionali. È inammissibile che i fondi pubblici vengano spesi per foraggiare un’associazione divisiva e ideologica come l’Anpi, che non ha più alcuna motivazione per esistere, invece che investire sulla sicurezza delle strutture scolastiche, sulla mancanza di personale o sul sostegno economico alle famiglie in difficoltà, oltre che per molte altre problematiche che affliggono il sistema scolastico italiano”.
Il primo a commentare lo sfregio all’Anpi è però stato del dirigente dell’ufficio scolastico di Brescia Giuseppe Bonelli: “A distanza di pochi giorni dobbiamo registrare, davanti alle scuole di Brescia, un secondo episodio di intimidazione e volgare vilipendio delle radici antifasciste della nostra Repubblica. Ci appelliamo alla sensibilità istituzionale e al profondo senso civico della nostra Comunità per porre immediatamente fine a una deriva che rievoca un passato di violenza prima verbale e poi fisica che ha ferito profondamente questa città negli anni settanta. Fortunatamente i nomi di chi ha difeso i valori della libertà sono scolpiti nella pietra anche delle nostre scuole, intitolate ai martiri della Resistenza, ma occorre educare e vigilare sempre come fortunatamente garantiscono l’impegno della Commissione scuola di Anpi Brescia e di tutti i nostri istituti”.
Molti i commenti politici che chiedevano appunto una condanna da parte del ministro soprattutto da parte del Pd e i messaggi di solidarietà. Lo striscione apparso stamani sulle mura del liceo Mantegna di Brescia contro la Resistenza è “una vile provocazione non solo verso l’Anpi e il suo convegno di studi, ma anche e soprattutto verso la comunità bresciana. La Resistenza però non si scalfisce, e resta patrimonio della nazione così come il fascismo, che rimane semplicemente illegalità e violenza – afferma in una nota il deputato bresciano di Azione-Italia Viva, Fabrizio Benzoni – Solo degli ignoranti possono dimenticare le sofferenze che il fascismo ha arrecato alla nostra città, sia durante la dittatura che negli anni di piombo”.