Il processo d'appello del secondo filone dell'inchiesta per il crollo della Torre piloti di Genova si chiude con la cancellazione delle sette condanne inflitte in primo grado, compresa quella all'ex comandante delle Capitanerie di porto, per la collocazione della struttura crollata nel 2013, causando 9 morti, a causa dell'urto con il cargo Jolly Neo
Tutti assolti e verdetto ribaltato. Il processo d’appello del secondo filone dell’inchiesta per il crollo della Torre piloti di Genova si chiude con la cancellazione delle sette condanne inflitte in primo grado, compresa quella all’ammiraglio Felicio Angrisano, ex comandante della Capitaneria di porto di Genova e poi divenuto comandante generale delle Capitanerie di porto. In primo grado, il numero uno del più importante porto italiano era stato condannato a 3 anni nel procedimento che riguardava la collocazione e costruzione della torre crollata il 7 maggio 2013, provocando 9 morti, per l’urto del cargo Jolly Nero della compagnia Messina.
Il sostituto procuratore generale Enrico Zucca aveva chiesto la condanna a 2 anni e sei mesi per l’ammiraglio Angrisano, a 1 anno e per lo strutturista Angelo Spaggiari, a 1 anno e 6 mesi per l’altro strutturista Mario Como e a due anni per Paolo Grimaldi. Per tutti e quattro – rispetto al primo grado – era stata chiesta una riduzione tra 6 mesi e un anno rispetto alle condanne in primo grado. Era invece stata chiesta la conferma della condanna a un anno per Giovanni Lettich della Corporazione piloti. Era imputato anche l’ex presidente di sezione del Consiglio dei lavori pubblici Ugo Tomasicchio. Le accuse erano omicidio colposo e disastro colposo.
Il processo sulla collocazione e costruzione della torre piloti era nato su iniziativa di Adele Chiello, madre del militare della Capitaneria Giuseppe Tusa, una delle vittime, che si era opposta alla richiesta di archiviazione. La donna ha sempre sostenuto la pericolosità dell’ubicazione. Il filone principale sul crollo era arrivato già alla sentenza definitiva. Nel novembre 2020 la Cassazione aveva confermato le responsabilità ordinando la riduzione delle pene per il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni, per il primo ufficiale della nave Lorenzo Repetto e per il direttore di macchina Franco Giammoro.
I tre hanno concordato la pena con il pg Zucca: Paoloni 7 anni (da 9 anni e 11 mesi), Repetto 5 anni (da 8 anni e 6 mesi) e Giammoro 4 anni (da 7 anni). Repetto e l’Avvocatura di Stato hanno fatto ricorso in Cassazione. Era stato invece assolto il pilota del porto Antonio Anfossi (4 anni in primo grado ) e confermate le assoluzioni per Giampaolo Olmetti, comandante d’armamento della compagnia Messina, e per il terzo ufficiale Cristina Vaccaro.