La Provincia di Trento procederà alla cattura e poi all’abbattimento dell’animale, che viene ritenuto "problematico" dopo l'aggressione a un escursionista il Val di Rabbi. Il ministro Pichetto Fratin: "Certo che dopo il parere di Ispra, la provincia saprà prendere la decisione più giusta"
Si chiama MJ5, è un maschio, ha 18 anni e la Provincia di Trento lo definisce “problematico”. Per questo, dopo l’aggressione di cui si è reso protagonista domenica 5 marzo, verrà catturato e abbattuto. Almeno questa è la volontà della provincia autonoma, con la quale il ministero dell’Ambiente sta provando a mediare. MJ5 è un esemplare già classificato nei database, ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti, ed è presente da tanti anni in Trentino. “Dal 2006 al 2022 ha frequentato tutto il Trentino occidentale e si muove molto è stato anche in Provincia di Bolzano. La zona più frequentata è quella del Brenta meridionale”, ha aggiunto Fugatti.
La Provincia di Trento procederà alla cattura e poi all’abbattimento dell’animale, che viene ritenuto “problematico”, anche se “va detto che si tratta di un orso che non ha mai dato queste problematiche prima d’ora”. Ma adesso, secondo le regole, ad avviso della Provincia autonoma, “si prevede la cattura per mettere il radiocollare oppure la cattura per abbattimento”. Fugatti ha specificato che “ci aspettiamo una espressione di Ispra conforme alla gravità del fatto accaduto, dopodiché noi procederemo comunque”. Prima ci sarà “un’azione di cattura del soggetto e contestualmente la comunicazione ad Ispra dove diciamo che nostra intenzione procedere all’abbattimento”.
L’escursionista era stato aggredito in Val di Rabbi domenica 5 marzo mentre passeggiava lungo un sentiero con il suo cane e MJ5 lo aveva raggiunto mordendolo alla testa al braccio. Dopo l’identificazione e la comunicazione di volerlo abbattere, sul caso è intervenuto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “Sono certo – ha detto – che la Provincia Autonoma di Trento saprà prendere la decisione più opportuna, tenendo conto del previsto parere dell’Ispra”. Per il ministro è “necessario trovare una soluzione che assicuri l’incolumità di escursionisti e turisti, in linea con le normative nazionali e comunitarie a tutela delle specie protette e nell’ambito del Piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno, che prevede interventi commisurati a fronte di determinati comportamenti”.