Intesa raggiunta tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini. Dopo una video-call durata quasi due ore si scioglie il nodo e si trova l’accordo: la nuova segreteria proporrà il nome del governatore dell’Emilia-Romagna come presidente all’assemblea del Partito democratico di domenica 12 marzo. Molte caselle attendono ancora di essere riempite, da quella della segreteria a quella dei capigruppo, ma il più sembra fatto, assicurano alcuni deputati. Secondo quanto riferiscono fonti a ilfattoquotidiano.it, Francesco Boccia andrà alla presidenza del gruppo al Senato, mentre per diventare capogruppo a Montecitorio in pole position c’è Chiara Gribaudo.
Bonaccini quindi sarà confermato nel ruolo di presidente, che è un ruolo di garanzia: l’ex candidato alla segreteria, stando a quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, avrebbe rifiutato la proposta di Schlein di fare da vicesegretario. Un’idea che sarebbe piaciuta in particolar modo alla corrente che fa capo a Boccia, che avrebbe voluto per il governatore un ruolo attivo. La scelta della presidenza invece piace di più a Base Riformista, gli sconfitti. Sul fronte della segreteria, invece, sono in molti a scommettere che non ci saranno big ma verrà dato spazio al rinnovamento: un ruolo di primo piano lo potrebbe avere Marco Furfaro e ci sarà un esponente di Art.1, la cui direzione ha dato il via libera alla procedura per rientrare nel partito Democratico. Sono previsti anche tre posti in quota Bonaccini. Per definire il tutto, sabato mattina è prevista una nuova riunione.
In attesa che il quadro si completi, Elly Schlein prima incontra la Commissaria Ue per l’Uguaglianza, Helena Dalli, in visita istituzionale a Roma, il Commissario per gli Affari Economici Paolo Gentiloni e Rosy Bindi. Poi, va a Colonna al funerale del senatore del Pd Bruno Astorre e, al ritorno, si chiude al Nazareno per fare il punto con Bonaccini. “Una discontinuità nei comportamenti” dopo le primarie, dalle quali “è arrivato un’importante richiesta di cambiamento”, viene intanto invocata dalla coordinatrice degli amministratori della mozione Schlein Stefania Bonaldi che, a Radio Immagina, dice come sia “necessario un ricambio del personale politico, della classe dirigente”. Un “rinnovamento” però che “non è una rottamazione: pratica che abbiamo conosciuto in altre epoche e che ha segnato l’inizio del disfacimento del Pd”.