di Carlo Pamato
“La politica che il governo sta facendo sembra quasi più orientata a proteggere il mercato del gas, – fa notare Greenpeace – che invece è una fonte da cui dovremmo liberarci”. Mentre dovremmo sviluppare una politica di comunità locali.
“Quella delle rinnovabili è la strada da percorrere ora”, ma nel senso delle comunità energetiche rinnovabili previste dalla conversione in legge del Decreto Milleproroghe 162/2019, che le ha introdotte anche nel nostro Paese (Direttiva Europea RED II 2018/2001/UE).
Con questo termine si intende un’associazione tra cittadini e vari soggetti che decidono di dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, basato sulla generazione distribuita, con reti intelligenti (o smart grid). In Italia era in effetti già possibile, ma non era previsto che tale impianto potesse fornire energia a più utenze.
Quando parlo delle comunità locali mi riferisco anche alle Usl (che erano il perno della riforma sanitaria poi stravolta in aziende, facendo posto ad un sistema neoliberistico dove, se vuoi salute, paghi il privato). Quando parlo delle comunità locali mi riferisco anche alle associazioni di consumatori che si liberano della rete pervasiva dei supermercati. Solo così si recupera la libertà vera del cives sovrano in comunità.