Il lavoratore, che risiede nel Valdarno Aretino ed è dipendente di un'azienda della zona, aveva dichiarato una sciatalgia. Secondo il suo datore di lavoro il problema era inventato. Il giudice ha però dichiarato che la sciatalgia non obbliga a restare a casa, dichiarando quindi illegittimo il licenziamento
Era stato licenziato dall’azienda in cui lavorava perché mentre era in malattia – nel maggio 2022 – era andato allo stadio Franchi di Firenze, a vedere la partita Fiorentina-Juve. Ma dev’essere reintegrato. E’ la decisione del giudice del lavoro di Arezzo Giorgio Rispoli che ha respinto il ricorso della ditta contro il primo provvedimento di reintegro. A pubblicare la notizia è il Corriere di Arezzo.
Da quanto ricostruito il tifoso – residente nella zona del Valdarno – prima della partita (in programma il 22 maggio) aveva presentato un certificato di alcuni giorni a causa di una presunta sciatalgia, che non gli ha impedito però di andare a tifare la sua squadra del cuore. Anzi, secondo il datore di lavoro, il dipendente aveva già comprato il biglietto con largo anticipo. Ma per il tribunale la malattia diagnosticata e refertata nel certificato non necessariamente obbliga il dipendente a restare a casa nell’attesa di un’eventuale visita fiscale, perché in caso contrario, secondo l’argomentazione del magistrato, ci sarebbe un’indebita limitazione della libertà personale, possibile solo per un provvedimento restrittivo dell’autorità giudiziaria. Inoltre, prosegue il giudice, “andare allo stadio non richiede particolari sforzi”. Il licenziamento è stato dunque ritenuto illegittimo dal giudice e l’azienda è stata anche condannata al pagamento delle spese di causa.