A Londra sponda Tottenham non si respira un clima tranquillo, per niente. L’eliminazione dalla Champions League di mercoledì 8 marzo ha portato un po’ di malessere all’interno dello spogliatoio degli Spurs. Il giocatore che ha fatto la voce grossa di fronte alle telecamere è stato Richarlison, il quale ha parlato delle scelte di Antonio Conte con fare molto critico. Nel post partita il brasiliano ha palesato la propria frustrazione accumulata dall’inizio della stagione: “L’allenatore non mi ha spiegato il motivo per cui non mi ha schierato dal primo minuto”, ha detto il centravanti. “Io sono un professionista, lavoro duro ogni giorno e voglio giocare! Però, sto giocando pochissimi minuti. Scusate il termine, ma questa stagione è una m…. perché gioco poco”, ha aggiunto Richarlison.
La risposta dell’allenatore ex Juve e Inter non si è fatta attendere. Alla vigilia del match di Premier League contro il Nottingham Forest, Conte ha preso di petto la situazione: “Non ha criticato me, bensì ha detto ‘la mia stagione è una m….‘ e ha ragione, la sua stagione non è stata buona finora”, ha dichiarato il coach leccese. Che poi non ha rincarato la dose: “Perché ha avuto tanti infortuni, poi è tornato bene in gruppo. Dopo, un altro infortunio in Champions League, poi ai Mondiali con il Brasile non ha vinto la competizione e ha sofferto un altro serio infortunio. E’ tornato a Londra ed è stato fuori un altro mese. In campionato non ha segnato nessun gol. Soltanto due gol in Champions”.
Di certo, Conte non ha apprezzato l’egoismo del brasiliano: “Penso che il ragazzo sia stato abbastanza onesto. Nel resto dell’intervista ha parlato solamente di sé stesso, mai della squadra, dimostrando di essere molto egoista. Per questo motivo, il caso di Richarlison serve a far capire ai giocatori che, se vogliono vincere dei trofei, il calciatore deve pensare sempre al bene di tutta la squadra, non solo del proprio“. Conte ha utilizzato questo episodio per cercare di unire il gruppo, che rischia di scomporsi dopo la delusione contro il Milan: “Penso che lui abbia capito i suoi errori, si è scusato. Ne ho approfittato per ribadire ai miei giocatori l’importanza dello spirito di squadra”.
Poi Conte ha aggiunto: “Io sono l’allenatore e sono il primo responsabile di questa situazione”. Parole che dimostrano più che altro che il rapporto tra gli Spurs e il tecnico sia sempre più in bilico. Dalle dichiarazioni degli ultimi mesi, si evince il chiaro desiderio da parte di Conte di tornare in Italia. L’ex ct della Nazionale ha riflettuto molto dopo la scomparsa del suo caro amico Gianluca Vialli e la possibilità di vederlo su una panchina di Serie A nella prossima stagione è molto alta.