In occasione dell’anno che vede Bergamo e Brescia condividere il titolo di Capitale Italiana della Cultura, Gruppo Brescia Mobilità e Atb Bergamo hanno messo a punto una promozione turistica: un biglietto integrato che permette di muoversi nelle due città e di visitarne i principali musei cittadini. Finisce qui però la promozione per l’uso dei trasporti sostenibili.
La novità più sorprendente in negativo è quella che tutti i Frecciarossa della linea Milano-Brescia-Venezia post Covid, che una volta erano operati dai nuovi Etr 1000 (classe 2013), oggi sono invece operati dai vecchi Etr 700 (classe 2004) fino a poco tempo fa utilizzati come Frecce Argento su linee non ad alta velocità. Comprati dalle ferrovie belghe e olandesi.
Nel 2007, dopo qualche anno di utilizzo, questi treni sono stati rivenduti alle ferrovie italiane. La differenza con gli Etr 1000 non sta solo nella minore velocità – l’Etr 700 raggiunge la velocità massima di 240 km/h contro i 300 km/h dell’Etr 1000 – ma soprattutto si vede a bordo del treno. Gli spazi comuni e la vettura ristoro sono insufficienti. La maggiore carenza dipende dal fatto che su otto vetture ci sono solo cinque bagni, mentre sulle stesse otto vetture dell’Etr 1000 ce ne sono tredici (otto in più).
Col pieno carico di passeggeri l’Etr 700 dispone di un bagno ogni 99 passeggeri mentre il 1000 di un bagno ogni 35 passeggeri. Niente paura: i nuovi treni 1000 sono al lavoro, ma non in Italia: in Spagna e Francia, dove Trenitalia ha investito il denaro dei contribuenti italiani per entrare e competere sul mercato libero dell’alta velocità Barcellona-Madrid e Milano-Parigi.
Con i soldi dei contribuenti italiani si aumenta il benessere dei passeggeri francesi e spagnoli e quando Fs ha una occasione per dare il meglio la perde.
Meno performante il lato Rfi (Rete ferroviaria italiana) e Trenitalia del gruppo Fs. I recenti “tagli del nastro” nella stazione di Brescia sono stati pomposi, non altrettanto la gestione dei nuovi servizi. E’ il caso della Sala Club Frecciarossa riaperta solo ora dopo la chiusura di tre anni, o dei nuovi sottopassi con sedici nuovissimi ascensori che funzionano a singhiozzo provocando disagi a disabili, accompagnatori e turisti.
Per molto tempo sono stati tre gli ascensori guasti, due ai binari 10-11 dell’alta velocità e uno ai binari 15-16 che porta al marciapiede delle linee Parma e Cremona. Normalmente, fanno sapere gli addetti di stazione, le squadre di manutenzione di Rfi intervengono da Milano dopo 10-15 giorni dalla segnalazione. Per limitare i disagi i ferrovieri spostano i binari di arrivo e partenza dei treni dove gli ascensori non sono guasti. Ciò causa ritardi alla già non brillante circolazione dei treni.
Tutte guaste nelle stazioni della provincia di Brescia, città compresa, le macchinette che servono per attivare le tessere per i pendolari e ricaricare gli abbonamenti. Un ulteriore disagio che si aggiunge ai ritardi quotidiani.