Dopo il caos delle scorse settimane, il governo ha assicurato una soluzione e la polizia ha fatto sapere di aver varato un piano straordinario per risolvere il cortocircuito. Ma le segnalazioni e le critiche sui social non si placano: sito senza posti disponibili o lunghe file davanti alle questure. "Io ci provo da un mese", racconta uno dei tanti cittadini che non riescono a rinnovare il documento. Un pasticcio che secondo le agenzie di viaggio ha provocato almeno 150 milioni di mancate vendite
Caos passaporti verso una soluzione? Per la Polizia di Stato lo “sforzo poderoso” messo in campo dalle Questure consente “di rassicurare i cittadini sull’esito positivo di tutte le richieste”. Ma le segnalazioni e le critiche sui social non si placano: sito senza posti disponibili o lunghe file davanti alle questure. I ritardi nel rilascio del passaporto interessano, a macchia di leopardo, l’intera Italia. Le cause sono state più volte sottolineate: accumulo di arretrati dovuti alla pandemia e necessità del passaporto per accedere in Gran Bretagna, come conseguenza della Brexit.
Sta di fatto che gli uffici della maggior parte delle questure e dei commissariati italiani hanno serie difficoltà a soddisfare le crescenti richieste. Su Twitter c’è chi racconta di essere riuscito a ottenere un appuntamento per ottobre 2023, chi per luglio. “E’ da un mese che ci provo. Il sito apre alle 8, il tempo di aggiornare la pagina e non ci sono più posti”, scrive Matteo. “Sto dannatamente cercando di fare il passaporto per mio figlio”, si sfoga Valentina: “Ma come è possibile che stiamo in queste condizioni? Primo appuntamento disponibile dall’altra parte di Roma: 24 novembre. Disperata, ci clicco per prenotare: ‘Server in manutenzione’”. E le segnalazioni arrivate al ilfattoquotidiano.it sono dello stesso tenore. Cristiana racconta “l’odissea” della figlia per ottenere un passaporto: “Ha cercato di mettersi in lista per un appuntamento alla questura di Vicenza, prima telefonicamente e poi per via telematica come da loro richiesto. Ma la questura non ha disponibilità ad accettare prenotazioni e non è dato sapere quando questo sarà possibile. Così mia figlia perderà l’occasione di lavoro in Inghilterra”, spiega. E gli open day? Anche in questo caso non sono mancate le critiche. Luciana ha raccontato una giornata in coda davanti al commissariato di Rivoli: “Abbiamo visto risse e malori”. Tutto questo per rinnovare un documento. Anche ilfattoquotidiano.it ha effettuato un serie di prove sul portale dedicato alle prenotazioni, con risultati che confermavano quanto lamentato nelle segnalazioni.
Un contesto critico che, nelle scorse settimane, ha fatto esplodere la protesta delle associazioni dei consumatori ma anche da parte delle imprese del turismo. Mentre Altroconsumo puntava il dito contro i tempi lunghi o la non disponibilità di posti per gli appuntamenti nelle questure d’Italia, Assoviaggi faceva i conti delle mancate vendite per il sistema delle agenzie di viaggio. Secondo l’associazione del turismo organizzato Confesercenti, infatti, l’ingorgo passaporti ha fatto saltare almeno 80mila viaggi organizzati, con circa 150 milioni di mancate vendite. Tutto questo mentre anche dai sindacati di polizia si alzava la protesta. “Un problema legato a una mancata programmazione e a una mancata previsione di quello che presto o tardi sarebbe successo” ma anche dovuto, hanno sottolineato dalla segreteria nazionale Silp Cgil, al “grave sotto organico che questi uffici hanno, con percentuali che arrivano in alcune realtà anche al 40%”.
Le critiche e le proteste sono arrivate anche in Parlamento con numerose interrogazioni al governo soprattutto dai partiti di opposizione. Per questo a fine gennaio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi insieme alla collega Daniela Santanchè (a capo del ministero del Turismo) hanno assicurato un intervento dell’Esecutivo per risolvere la vicenda.
Pochi giorni fa la Polizia ha così comunicato i primi numeri del piano straordinario adottato dagli uffici “con l’aggregazione di personale, l’organizzazione di task force dedicate all’acquisizione delle istanze e alla loro lavorazione, l’ampliamento dei giorni e degli orari di apertura al pubblico” e “gli open day nelle giornate di sabato e domenica” che hanno consentito, si legge in una nota, “l’acquisizione delle istanze connotate da urgenza in modalità alternative all’agenda on line” e “l’avvio di monitoraggi quotidiani della medesima agenda al fine di rimodulare ad horas la disponibilità per le prenotazioni”. Tutto questo ha consentito “di rispondere in maniera efficace alla massiccia ed imprevista impennata di richieste”, assicurano.
Solo nei primi due mesi del 2023 sono stati rilasciati 412.385 passaporti con una previsione di raggiungere, nel corso dell’anno, circa due milioni e mezzo di documenti di espatrio. Un numero in forte crescita rispetto al passato: lo scorso anno, ad esempio, ne erano stati rilasciati 1.815.828. Contemporaneamente prosegue l’interlocuzione del Dipartimento della pubblica sicurezza con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, “per l’adozione di iniziative volte ad incrementare la capacità produttiva di libretti in bianco”: perché un altro dei problemi riscontrati è proprio la carenza, a livello nazionale, del documento cartaceo da poter successivamente compilare.
La Polizia fa presente anche che attualmente in Italia ci sono 11 milioni di passaporti in corso di validità e che i documenti in scadenza al 31 dicembre sono circa 900.000, dati che “consentono di rassicurare i cittadini circa l’esito positivo, nei tempi previsti, di tutte le richieste, anche non connotate dall’urgenza”, proprio grazie alle misure straordinarie adottate dalle Questure.
Interventi che sono stati accolti positivamente da Assoviaggi-Confesercenti che ha espresso soddisfazione anche per la decisione di “includere il turismo nella motivazione d’urgenza”. Nonostante questo, però, i disagi per i cittadini non sono finiti. La piattaforma online continua a registrare seri problemi e, spesso, non resta che affidarsi alle aperture straordinarie delle questure e agli open day, comunicati di volta in volta dagli uffici territoriali, per cercare di ottenere – dopo qualche ora di coda – l’ambito documento.