La Procura di Vicenza sta indagando sulle modalità e sulla destinazione di una provvigione di 2 milioni 600 mila per l’acquisto del calciatore Sebastian Giovinco da parte di una squadra dell’Arabia Saudita. La notizia è trapelata dopo che la Guardia di Finanza, su ordine del sostituto Luigi Salvadori, ha perquisito le abitazioni di due famosi procuratori calcistici e la sede della società “Pdp – Pasqualin D’Amico partners”, che si è occupata di gestire la carriera dell’attaccante torinese. A ricevere la visita delle Fiamme Gialle sono stati Claudio Pasqualin, 78 anni, l’avvocato vicentino che è probabilmente il più importante procuratore calcistico italiano, e Andrea D’Amico, 58 anni, residente nel Veronese. Giovinco ha finito di giocare un anno fa con la maglia della Sampdoria, all’età di 35 anni, dopo aver militato nella Juventus, nell’Empoli, nel Parma, nella squadra canadese Toronto Fc e nella Al-Hilal saudita. L’ipotesi è che i due procuratori abbiano ottenuto due milioni e mezzo di dollari dagli arabi quale pagamento della provvigione, che invece sono rivendicati da Giovanni Giovinco, il padre del calciatore.
L’ex calciatore della Nazionale venne scoperto da Pasqualin e si è sempre avvalso della società Pdp per gestire i suoi passaggi di casacca. È noto che le commissioni nelle compravendite dei campioni del pallone siano pagate dalle società acquirenti. Quando Giovinco venne ceduto dal Toronto all’Al-Hilal sarebbero stati raggiunti accordi per una liquidazione diretta delle somme totali al calciatore, che poi avrebbe girato la quota-parte delle commissioni a procuratore ed agenti. È proprio in riferimento a quest’ultimo affare che è stata presentata una denuncia da parte del padre di Giovinco, attraverso l’avvocato Matteo Conz. Secondo la sua versione, la società Pdp avrebbe indebitamente ricevuto la commissione ricorrendo a un’altra società riconducibile al duo Pasqualin-D’Amico. L’esposto, che ha portato all’iscrizione dei due professionisti nel registro degli indagati per il reato di truffa, è stato presentato dopo un tentativo di conciliazione andato a vuoto da parte di Giovinco senior. Il magistrato ha incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria di effettuare i controlli, a cominciare dall’acquisizione di documenti riguardanti i contratti di Giovinco.
Gli indagati respingono le accuse. Pasqualin non rilascia dichiarazioni, ma rivendica il ruolo avuto nella scoperta di Giovinco e nella promozione della sua carriera. L’avvocato Eriberto Rosso di Firenze, che assiste il procuratore assieme all’avvocato Lapo Guadalupi, spiega: “Tutto ruota attorno all’interpretazione di una scrittura privata sottoscritta con il padre di Giovinco, il quale ritiene che una somma di denaro gli fosse dovuta. Si tratta di una questione civilistica, ma a nostro giudizio la domanda è infondata. Presenteremo una memoria e spiegheremo anche che non fu mai rappresentato che il padre di Giovinco fosse l’agente del calciatore”. Per ricostruire la natura degli accordi che lo legavano alla Pdp, sarà probabilmente interrogato anche Giovinco che in carriera ha vinto due scudetti e due supercoppe in Italia con la maglia bianconera, mentre con il Toronto ha vinto tre Canadian Championship.