Piera Maggio alla presentazione del suo libro “Denise. Per te, con tutte le mie forze” commenta il ruolo che Messina Denaro potrebbe avere in uno dei casi di cronaca più famosi della storia italiana
“Qualsiasi verità, basta che ci sia. Vivere così sospesi non è sopportabile”. Piera Maggio torna a parlare della figlia Denise Pipitone, scomparsa il 1° settembre 2004 a Mazara Del Vallo, intervenendo a La Pieve – Educazione Arte Cultura di Cologno Monzese. L’occasione è la presentazione del libro della stessa Maggio, Denise. Per te, con tutte le mie forze. “Ti alzi la mattina e ti corichi con il pensiero fisso di dove sarà tua figlia, se sta bene o male. Come è stato sempre detto, Denise va cercata e fortunatamente non c’è nulla che abbia dimostrato il contrario” prosegue la donna, “Anche per lo Stato Denise c’è, fino a un paio di mesi fa ho ricevuto il suo codice fiscale, sta nello stato di famiglia mio e di Pietro (Pulizzi, il marito, ndr), è un componente della famiglia”.
La madre della piccola, oggi 22enne, in merito alla ‘pista rom’ più volte tirata in ballo per le indagini puntualizza: “Non abbiamo mai pensato che i rom siano venuti in una periferia di Mazara del Vallo a sequestrare Denise Pipitone. È chiaro che qualcuno ha tradito la fiducia perché chi ha preso Denise sapeva chi era e che cosa c’era dietro, altrimenti avrebbe preso il bambino con cui stava giocando. In questo libro c’è anche il mio percorso precedente al rapimento di Denise, e spiego perché penso a determinate persone”.
Quanto al ruolo che Matteo Messina Denaro potrebbe avere in uno dei casi di cronaca più noti della storia italiana Piera Maggio commenta: “Difficilmente potrà dire dov’è Denise però siamo convinti che sappia, perché se è vero che stava nella provincia di Trapani dove noi risiediamo è impossibile che lui non abbia saputo il 1° settembre 2004 chi ha sequestrato Denise. Ne siamo certi. È come se mi entrassero in casa: io vorrei sapere chi mi ha disturbato”.