È il progetto già partito a Somma Lombardo. Il sindaco Stefano Bellaria: "Gli studenti per ora possono recuperare pane, frutta e yogurt ma l’idea è quella di arrivare, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, a non buttare nemmeno i primi e secondi piatti"
A Somma Lombardo la lotta allo spreco alimentare si fa a scuola: ogni bambino da questa settimana ha una doggy bag per conservare il cibo non consumato in mensa e portarlo a casa. L’amministrazione comunale ha distribuito oltre settecento sacchetti termici, realizzati in materiale plastico riciclabile da “Euroristorazione”, agli alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e ai piccoli studenti dalla prima alla quarta delle scuole primarie. L’iniziativa è nata da un’idea del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi che in paese è istituito da circa vent’anni. A raccontare soddisfatto il progetto è il sindaco Stefano Bellaria: “Gli studenti hanno già iniziato ad usarla. Per ora possono recuperare pane, frutta e yogurt ma l’idea è quella di arrivare, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, a non buttare nemmeno i primi e secondi piatti. Vogliamo in questo modo sensibilizzare i bambini ma anche i genitori perché non si butti il cibo nemmeno a casa”.
Il comune di Somma d’altro canto da anni, grazie alla caparbietà dell’assessore alle politiche educative Donata Valenti, batte il chiodo su questo tema. “In passato – continua il primo cittadino – avevamo lavorato sulla riduzione della produzione dei rifiuti e sul corretto smaltimento con il fumetto di capitan Eco che spiegava come differenziarli. Lo scorso anno abbiamo consegnato delle borracce in alluminio ai ragazzi di quinta elementare e delle scuole medie, in sostituzione delle bottigliette di plastica per far comprendere loro che l’acqua pubblica è di qualità e controllata. È una nostra priorità quella di educare i ragazzi al consumo consapevole”.
Un’operazione fatta in comune accordo con le insegnanti che hanno spiegato ai ragazzi l’importanza del cibo, la scelta di determinati menù e il problema della fame nel mondo. L’idea è stata quella di dare ai piccoli studenti uno strumento per portare a casa i resti dei pasti non consumati come pane e frutta, ovvero cibi che possono facilmente essere conservati, evitando però che si deteriorino in cartella o che vengano gettati via. Il sindaco è convinto che sia necessario partire dai più piccoli che meglio di altri hanno capito come con un piccolo gesto possono non sprecare soprattutto gli alimenti che altrimenti finirebbero conferiti nell’umido. Una pratica, quella della doggy bag di uso comune nei ristoranti degli Stati Uniti ma non ancora entrata nella quotidianità degli italiani che, a partire dalle mense scolastiche, gettano tonnellate di cibo. “Le borse anti spreco, colorate e di piccole dimensioni – precisa Bellaria – sono state apprezzate non solo dai bambini ma anche dai genitori che hanno reagito con entusiasmo a questa iniziativa. Speriamo che possa essere da esempio anche in altri Comuni e che sia un primo passo per arrivare a ridurre il più possibile lo spreco alimentare tra i banchi”.