Dalla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, ai beati Pino Puglisi e Rosario Livatino, martiri della mafia. Nell’intervista esclusiva a Ilfattoquotidiano.it in occasione dei primi dieci anni del suo pontificato, Papa Francesco cita, senza fare il nome, anche la canzone Supereroi di Mr. Rain, arrivata terza all’ultimo Festival di Sanremo. Bergoglio lo fa parlando di don Tonino Bello, il vescovo pugliese morto nel 1993 a causa di un tumore allo stomaco ed emblema del pacifismo evangelico, che ha ispirato alcuni versi della canzone di Mattia Balardi: “Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro”. “La Chiesa deve uscire, – afferma il Papa – deve stare in mezzo alla gente. Penso a don Tonino Bello, un grande vescovo pugliese che stava in mezzo al suo popolo e ha lottato con tutte le sue forze per la pace. Un uomo non compreso nel suo tempo perché era molto avanti. Lo si sta riscoprendo oggi. Un profeta! È già venerabile ed è in cammino verso la beatificazione. Recentemente, hanno ripreso in una canzone anche una sua celebre frase: ‘Noi siamo angeli con un’ala sola. Per volare, abbiamo bisogno di restare abbracciati al fratello, cui prestiamo la nostra ala e da cui prendiamo l’altra ala, necessaria per volare’. Nessuno si salva da solo. Lo abbiamo visto anche con la pandemia”.
Parlando della guerra in Ucraina e negli altri Paesi ancora segnati dalla violenza delle armi, Francesco condanna nuovamente “la globalizzazione dell’indifferenza” davanti a questi orrori: “Quando hanno chiesto alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, quale parola scrivere al binario 21 della Stazione di Milano dove partivano i treni per i campi di concentramento nazisti, non ha avuto dubbi e ha detto: ‘Indifferenza’. Nessuno aveva pensato a quella parola. Fa riflettere perché quel massacro di milioni di persone è avvenuto nell’indifferenza vigliacca di tanti che hanno preferito girare la faccia dall’altra parte e dire: ‘A me che importa?’. Recentemente, ho letto che la senatrice ha ricordato che ad Auschwitz non si va in gita, ma si va come a un santuario per non dimenticare la Shoah. Mi ha colpito molto perché è proprio quello che ho sentito nel mio cuore quando sono andato ad Auschwitz, nel 2016, e non ho voluto pronunciare un discorso come avevano fatto i miei due predecessori. Ho voluto pregare da solo in silenzio”. Bergoglio, inoltre, rivela di aver sofferto molto per la corruzione, ribadendo che “i mafiosi sono scomunicati: hanno le mani sporche di soldi insanguinati. Fanno affari con le armi e la droga. Uccidono i giovani e la società. Uccidono il futuro. Bisogna essere chiari: nella Chiesa non c’è posto per i mafiosi! I beati Pino Puglisi e Rosario Livatino – conclude il Papa – non sono scesi a patti con la mafia e perciò hanno pagato con le loro vite”.