L’azienda britannica di consegne online ha infatti voluto ribattere colpo su colpo le accuse sollevate dal guru dell’informatica e del web
Pizza arrivata nei tempi dovuti e pagamento equo al rider. Deliveroo va al contrattacco di Salvatore Aranzulla in quella che, con buona pace dei complottisti Usa, possiamo ribattezzare il pizzagate all’italiana. L’azienda britannica di consegne online ha infatti voluto ribattere colpo su colpo le accuse sollevate dal guru dell’informatica e del web. Il pizzagate all’italiana era scoppiato l’8 marzo quando per pranzo Aranzulla aveva telefonato ad una pizzeria distante 150 metri da casa sua per ordinare a una pizza ma, essendo quella pizzeria una catena il suo ordine era finito ad una succursale dall’altra parte di Milano. Con il risultato della consegna di una pizza che, per Aranzulla era arrivata fredda e immangiabile. Aranzulla, peraltro, si era anche un po’ ribellato modello Spartacus, dalle catene degli algoritmi “che ci schiavizzano” aggiungendo anche la polemica morale sul “rider che ha pedalato per mezza Milano pur di portarmi a casa quello che avevo ordinato”.
“Nel momento in cui il cliente sceglie il ristorante dal quale ordinare può verificare l’indirizzo del ristorante e la distanza dal luogo di consegna”, ha spiegato in una nota ufficiale specifica sul pizzagate l’azienda Deliveroo. “Quando l’ordine è in fase di consegna (come nel caso di Aranzulla) non può essere annullato, perché il cibo è già stato preparato e il rider è già partito”. E ancora: nessun tempo lungo di consegna, quello dell’oltre mezz’ora per intenderci. “L’ordine è stato recapitato al cliente in meno di mezz’ora, un tempo perfettamente in linea con la stragrande maggioranza degli ordini effettuati su Deliveroo”. Ripetiamo, una pizza in meno di mezz’ora, quindi anche 28 minuti per dire.
Il compenso del rider (2,99 euro) contestato dal guru? Niente da fare. “C’è una grande differenza tra il contributo pagato dal cliente per la consegna e quanto viene effettivamente pagato il rider per effettuarla. Il rider infatti riceve un compenso maggiore di quello che paga il cliente, perché Deliveroo utilizza anche una parte della commissione del ristoratore. In questo caso Aranzulla ha pagato 2,99 euro, mentre il rider è stato pagato 5,49 euro” (fate i vostri conti su cosa significhi lavorare oggi in Italia ndr). Chiosa sull’efficienza dell’algoritmo: “L’algoritmo funziona in base al criterio dell’efficienza e le consegne vengono proposte prima al rider che è più vicino. Deliveroo non utilizza nessun ranking, nessun punteggio, nessun feedback, non opera alcuna valutazione del lavoro che viene svolto dai rider. Il compenso non è in alcun modo legato alla velocità della consegna”.