I risultati del report dell'Istituto per le ricerche sulla pace di Stoccolma. Capitolo esportazioni: quelle degli Usa sono in aumento, ne gestiscono il 40 per cento del totale
In Europa importazioni impennate quasi del doppio in un solo anno. E l’Ucraina diventata la terza destinazione di armi in tutto il mondo. Lo dice un rapporto dell’Istituto internazionale per le ricerche sulla pace, think thank di Stoccolma. Secondo lo studio solo Qatar e India hanno importato più armi di Kiev. Pieter Wezeman, ricercatore senior del “Programma trasferimenti di armi” dell’istituto e coautore del rapporto annuale da oltre tre decenni, ha osservato che, anche se i trasferimenti di armi sono diminuiti a livello globale lo scorso anno, “quelli verso l’Europa sono aumentati notevolmente a causa delle tensioni tra la Russia e la maggior parte degli altri Stati europei“. Ha aggiunto che dopo l’invasione dell’Ucraina gli Stati europei vogliono importare più armi, “più velocemente”. Aggiunge che quella che definisce “un’impennata significativa della richiesta di armi”, peraltro, che non ha ancora mostrato la sua piena potenza e condurrà verosimilmente a nuovi importanti aumenti”.
L’Ucraina, che finora era un importatore di armi debole, è diventata all’improvviso la terza destinazione mondiale – dopo il Qatar e l’India – come conseguenza diretta degli aiuti militari occidentali moltiplicati per 60 nel 2022. Da sola, Kiev ha concentrato il 31% delle importazioni di armi in Europa e l’8% degli scambi mondiali. In particolare, secondo l’istituto di Stoccolma, le forniture a Kiev includono soprattutto equipaggiamenti di seconda mano, tra cui circa 230 pezzi di artiglieria americana, 280 blindati polacchi o ancora oltre 7.000 missili anticarro britannici e sistemi anti-aerei, in questo caso nuovi. Secondo Wezeman “a causa delle preoccupazioni sul modo in cui la fornitura di aerei da combattimento e missili a lungo raggio avrebbe potuto aggravare ulteriormente la guerra in Ucraina, gli Stati della Nato hanno rifiutato le richieste dell’Ucraina nel 2022. Allo stesso tempo, hanno fornito tali armi ad altri Stati coinvolti in conflitti, in particolare in Medio Oriente e in Asia meridionale”.
Ucraina a parte, la crescita delle importazioni europee ha comunque raggiunto il +35% nel 2022, secondo i dati del Sipri. Per quanto riguarda invece le esportazioni di armi, il Sipri rileva che gli Stati Uniti le ha aumentate del 14% tra il 2013-2017 e il 2018-2022, e Washington ha rappresentato da sola il 40% delle esportazioni globali di armi nel 2018-2022. Nel frattempo, le esportazioni di armi della Russia sono diminuite del 31% tra i due periodi e la sua quota di esportazioni globali di armi è scesa dal 22% al 16%, mentre la quota della Francia è aumentata dal 7,1% all’11%.